Niente più allarmi: vale per quelli fastidiosi antincendio che obbligavano tutti gli studenti ad evacuare l’edificio sacrificando lezioni e verifiche, che non vengono più dolosamente e impropriamente attivati, così come per quelli sociali legati a un’escalation di comportamenti deprecabili e vandalismi di ogni genere che fino al semestre passato avevano portato quella scuola ad essere bersagliata di polemiche. Ma non solo: anche un’ispezione, denunce reciproche tra studenti per una violenta scazzottata e una raccolta firme per chiedere la sostituzione della dirigente scolastica, indagata per omissione di denuncia di reato in merito ad alcuni fatti avvenuti in precedenza come era stato riportato dai media nel maggio scorso.
Adesso per il Polo Tecnico Professionale di Lugo sembra essere arrivata quella quiete tanto attesa dopo una lunga tempesta. C’è chi dice anche, in primis genitori e docenti, che forse quei ragazzi andavano solo ripresi un po’ più seriamente. A “riprenderli” adesso c’è anche l’occhio vigile delle telecamere interne di videosorveglianza finanziate da Comune e Provincia, che di fatto sembrano aver scoraggiato i baby teppisti a compiere certe azioni.
Certamente un ottimo risultato, forse anche inaspettato sotto alcuni aspetti, per il nuovo dirigente scolastico Stefano Rotondi, che nella stessa scuola era stato docente dal 2016 al 2019. Dopo varie vicissitudini, culminate col gravissimo parapiglia in cui un ragazzo era stato incappucciato e malmenato da un gruppo di coetanei, era stato l’Ufficio scolastico regionale ad averlo voluto alla guida dell’istituto probabilmente più ostico della provincia. Almeno fino all’estate scorsa.
Rotondi, a poco più di tre mesi dal suo insediamento come dirigente del Polo Tecnico Professionale di Lugo, come descriverebbe la situazione all’interno della scuola?
«Posso dire che la situazione è sostanzialmente tranquilla, anche qualche visitatore che ho ricevuto è rimasto stupito di come il clima generale sia positivo e costruttivo. Non sono mancati e sicuramente non mancheranno episodi di mancato rispetto delle regole che sono affrontati con interventi educativi e, nei casi più gravi, con sanzioni disciplinari. La certezza e la tempestività nell’applicazione delle sanzioni è un importante deterrente. Cerco sempre il dialogo con gli studenti e con i loro genitori per ottenere l’impegno ad un comportamento corretto. Stiamo lavorando molto con gli studenti per fare passare il messaggio che le diversità di vedute si risolvono con il dialogo e con l’aiuto degli adulti, mai con le mani».
Quali sono stati i provvedimenti adottati per questi primi risultati?
«Ho ottenuto con grande soddisfazione la fiducia e la collaborazione del Collegio docenti che sta lavorando veramente con impegno sui principi del rispetto reciproco sul rispetto dei beni comuni. Senza il fondamentale apporto degli insegnanti potrei fare ben poco. Consideri che con il mio arrivo è giunta anche la stretta ministeriale sull’utilizzo dei cellulari che è fonte di grande disagio per questa generazione di giovani ormai assuefatta all’utilizzo dello smartphone. Un altro provvedimento, spero temporaneo, è stato quello di svolgere gli intervalli all’interno dell’edificio dove gli studenti sono meglio sorvegliati».
È stata la videosorveglianza ad avere “intimorito” i più facinorosi o comunque gli studenti hanno capito che la linea adottata dalla nuova dirigenza sarebbe stata inflessibile?
«In realtà tutte e due le cose: gli studenti stessi mi riferiscono che quest’anno vedono le cose cambiate anche se qualcuno ancora stenta a tenere il comportamento “minimo sindacale” richiesto ad uno studente (puntualità, rispetto dei colleghi e degli adulti). Sicuramente la possibilità per le forze dell’ordine di “riavvolgere il nastro” e vedere chi ha fatto cosa è un serio deterrente».
Detto ciò, si sarà comunque verificato qualche episodio censurabile?
«Come ho detto qualche episodio si verifica, parte solitamente come uno scherzo che poi degenera e richiede il mio intervento. Abbiamo sanzionato comportamenti che potrebbero apparire giochi innocenti come l’utilizzo delle classiche fialette puzzolenti che in realtà creano disagio e costringono ad interrompere l’attività didattica».
Il rapporto con i docenti adesso com’è?
«Mi pare che il rapporto sia buono, ritengo che il mio lavoro consista nel mettere i docenti nelle migliori condizioni per svolgere il loro lavoro. Ho ricevuto numerose attestazioni di stima e simpatia ma per una risposta definitiva bisognerebbe chiedere a loro».
«Come ho detto il 16 dicembre durante l’insediamento del nuovo Consiglio d’istituto, sono veramente felice del supporto che ho ricevuto da parte delle famiglie, fattore non sempre scontato. L’aiuto che ricevo nel non sempre facile compito educativo è pressoché unanime».
Ha già messo in pratica tutto ciò che si era prefissato o manca ancora qualcosa?
«Direi che manca ancora molto! Col supporto dello staff sto gettando le fondamenta sulle quali costruire una scuola a misura di studente, dove si possano seguire le lezioni con tranquillità e serietà e dove le famiglie possano essere serene quando ci affidano i loro figli. Il percorso è lungo ma siamo determinati e riusciremo».