“Gambe in spalla e impastare”: dopo l’incidente in moto, la nuova sfida di Federico è la pizzeria di Sant’Agata sul Santerno

Lugo

Quella di ieri pomeriggio è stata solo un’anteprima nella quale fare felici i tanti bambini che uscivano dalla scuola dirimpettaia, desiderosi di divorare uno spicchio di pizza e divincolarsi dalla presa delle mamme, anche loro ghiotte di margherite fumanti.

Un assaggio, nel vero senso della parola, di quello che proporrà la nuova pizzeria “Il Borghetto di Sant’Agata”, la cui apertura al pubblico è fissata per domani pomeriggio.

Un’inaugurazione importante, perché sancisce per l’ennesima volta la voglia di normalità che il piccolo comune devastato dall’alluvione va ostentando. Sempre su via Roma, peraltro, dieci giorni fa ha riaperto sia l’omonimo bar che il Forno Mercato.

Ma a rendere ancora più speciale questa pizzeria - che prende il posto di quella preesistente, “Del centro”, sommersa dal fango nel maggio scorso - è il trentenne Federico Bracci, uno dei soci nonché primo pizzaiolo.

A lui mancano le gambe, ma non la tenacia e la voglia di fare. La sua storia, che il Corriere Romagna non dimentica di raccontare, è una lotta contro il destino e una scommessa al rialzo.

Già, perché anche lui si è rialzato dopo quel drammatico incidente in moto dove rischiò di perdere la vita. Non la perse, come invece avvenne per le due gambe, ghigliottinate da un guard-rail sotto il quale il suo corpo scivolò.

La reazione alla tragica caduta, nella quale si salvò solo grazie al telefonino che aveva nel taschino del giubbotto e al passaggio provvidenziale di un’infermiera del 118, e all’amputazione è stata davvero disarmante: grinta, ambizione e tanta ironia che trasmette a chiunque abbia davanti.

«Gambe in spalla – ribadisce oggi Federico scherzando – e impastare». Per farlo si è fatto montare due speciali binari, ma nulla a che vedere con quelli ferroviari che nei mesi scorsi hanno terrorizzato i santagatesi, costringendoli alla vittoriosa rivolta.

Per continuare a stendere gli impasti, farcirli e infornare le sue specialità, ha escogitato la stessa genialata utilizzata nella sua prima pizzeria, “Il Borghetto” a Villanova di Bagnacavallo, quella da cui prende il nome questa di S.Agata. Lui e il suo socio, Alessandro Gentilini, si sono inventati una sorta di sgabello scorrevole che gli permette di spostarsi agevolmente da una parte all’altra, scorrendo veloce come un treno su quei due binari. Su e giù tra farina, pomodoro, mozzarella e mille ingredienti.

«Questo paese non poteva rimanere senza una pizzeria – dice Federico mentre stende la mozzarella davanti a tanti bambini – e ci è sembrata l’ennesima sfida da vincere. Per noi giovedì sarà un giorno importante, la realizzazione dell’ennesimo sogno. In questi mesi abbiamo faticato tanto per ripristinare questi spazi e rifare tutto da zero, ma la vicinanza dei santagatesi ci è stata di grande aiuto».

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