Fusignano, serie di furti in negozi, bar, ristoranti

Lugo

Se quello dei giorni scorsi al Louvre di Parigi è considerato uno dei furti più eclatanti, l’escalation di Fusignano rischia di essere tra le più paradossali: oltre una ventina gli episodi che hanno coinvolto altrettanti esercenti (e anche la chiesa locale) nel giro di nemmeno due mesi, tutti commessi nel centro e con la complicità del buio della notte.

Svariate migliaia di euro di danni a porte e infissi forzati per cercare di entrare, spesso riuscendoci, a cui aggiungere il valore della refurtiva, i contanti del fondo cassa oppure alimenti, carne e pesce accompagnati da del buon vino o altri alcolici.

L’ultimo colpo alla sede della Cgil, a poche decine di metri dalla piazza e da tanti altri derubati. A dare l’allarme è stata l’impresa di pulizie, che ha trovato gli uffici a soqquadro e alcune vecchie porte forzate. Tuttavia, il bottino ammonterebbe a nemmeno un centinaio di euro.

Ma le gesta del maldestro Lupin si susseguono da tempo. Da troppo, sostengono i più. Un’“inarrestabile” ascesa, come sembrano esserlo il ladro e i suoi eventuali complici, che sta facendo indignare gli esercenti.

«Tutti sanno chi è – “sentenziano” alcuni di loro ormai esasperati – e non si capisce perché sia ancora in giro».

In attesa che le indagini portate avanti dai carabinieri della locale stazione e dal comando di Lugo arrivino a dare un volto e un nome ai presunti ladri, la piazza sembra avere però le idee molto chiare.

Chi indaga lo fa col massimo riserbo, tuttavia, pare che ci sia già una ristretta lista di sospettati, tra cui verosimilmente il soggetto, o più di uno, che i fusignanesi ritengono possa essere la sagoma immortalata più volte da alcuni impianti di videosorveglianza, un ragazzo apparentemente giovane, talvolta accompagnato da almeno una persona.

«Quando sono andato in caserma me lo sono visto davanti – racconta un ristoratore a tal proposito – e so che gli hanno trovato le bottiglie scolate del vino che mi è stato rubato in ben due episodi, uno dietro l’altro, il sabato e la domenica a notte fonda. Oltre a quelle anche carne, pesce e un po’ di contanti».

Il bis è toccato anche al bar Giardino, all’interno del quale la banda, se lo fosse davvero, sarebbe entrata forzando una finestra: «Hanno rubato l’intera cassa per due venerdì consecutivi – confermano le bariste – facendo molto più danno dei soldi che potevano esserci».

Ma la cassa è stata rubata anche ad altri esercenti, devastando gli ingressi: dalla Tabaccheria del Viale, usando un piccone prelevato dal furgoncino di una ditta, all’adiacente negozio di caccia e pesca per poi mirare al vicino centro commerciale.

«È successo proprio un mese fa – racconta la proprietaria del Golden Bar, Virginia -. In piena notte hanno sfondato la vetrata e una volta dentro hanno rubato il fondo cassa e 4 birre. Nel timore che possa accadere di nuovo abbiamo installato le telecamere».

Nonostante i generi alimentari rubati, è andata un po’ meglio al dirimpettaio Conad city, all’interno del quale i ladri sono entrati senza fare troppi danni. Un colpo praticamente ogni notte, ma mai più di uno.

Nella lunga fila dei derubati anche altri enti pubblici, una struttura per anziani, uno stand della festa patronale, bar, chioschi ed esercizi commerciali.

Senza dimenticare le attività in cui non si è riusciti a portare a termine i furti, pur cercando di sventrare porte e finestre.

È stato così in macelleria, in ferramenta e nel negozio di casalinghi, ma anche nel nuovo forno Suppa, nelle adiacenze della piazza. È qui che domenica notte è andato in scena l’ennesimo colpo.

«Hanno cercato di sfondare la finestra – spiega Giannicola, che con la sorella Giuditta lo ha aperto il 3 settembre scorso – ma non sono riusciti a entrare. Sono comunque almeno mille euro di danni. Non se ne può più».

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