Da Lugo per fare rapine a Napoli, ma i passanti reagiscono
- 07 ottobre 2023

Un pendolare delle rapine, ma al contrario. Nel senso che è partito da Lugo, dove si era stabilito da poco con la famiglia con tanto di permesso di soggiorno per motivi di lavoro, per andare a Napoli e darsi alle rapine in strada. Non glien’è andata bene nemmeno una. Tant’è che, al terzo tentativo nella stessa giornata, si è fatto arrestare. Forse non aveva fatto i colti con la diversa attitudine del popolo partenopeo al fenomeno. Sta di fatto che il nostro, un 25enne di origine marocchina, il 30 aprile scorso è scomparso nel nulla. I familiari hanno atteso un paio di settimane, forse col sospetto che il ragazzo si fosse cacciato in qualche guaio. Finché hanno deciso di rivolgersi a un legale e chiedere come procedere. Solo a quel punto hanno saputo che si trovava nel carcere di Poggioreale.
La trasferta per rubare auto
Il 25enne doveva rispondere di tre rapine aggravate e di resistenza a pubblico ufficiale. Primo bersaglio preso di mira una volta giunto a Napoli era stato un automobilista fermo in strada. Lo straniero aveva approfittato del finestrino abbassato per afferrarlo per il collo e colpirlo con un pugno. Voleva impossessarsi della sua auto, ma non aveva previsto la reazione del conducente, che non solo ha venduto cara la pelle, ma ha anche attirato l’attenzione dei passanti, che non hanno perso un attimo per andare in suo aiuto, mettendo in fuga il rapinatore. Stessa sorte è toccata a un secondo utente della strada. Ha cercato di trascinarlo fuori dall’abitacolo, ma ancora senza risultati. Infine è toccata a un terzo automobilista, con una colluttazione ancora più eclatante. Un balzo sul cofano, e il 25enne è arrivato a colpire con un pugno al volto il proprietario del veicolo, per poi afferrarlo per un braccio e cercare di buttarlo in strada per rubargli l’auto. Ma nulla. Il conducente ha reagito e nel trambusto è arrivata anche la polizia. A quel punto sono volati calci, spintoni, sputi, fino al definitivo arresto.
Il processo
Cinque mesi di detenzione sono finiti nei giorni scorsi, quando il ragazzo, difeso dall’avvocato Nicola Casadio, è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare alla luce della richiesta di giudizio immediato presentata dal sostituto procuratore Luigi Santulli. Processo chiuso con la condanna in abbreviato a due anni e sospensione condizionale della pena, che gli ha spalancato le porte della cella e il ritorno a Lugo.