Cotignola, i sacchi di sabbia sull’argine del Senio fanno discutere. Una toppa tardiva? Il sindaco spiega

Lugo

Il Natale che ha lasciato il Senio. Lo ricorderanno così i tanti che a Cotignola vivono a ridosso del fiume che il 25 dicembre ha rischiato più di altri di tracimare. Gli argini non li ha superati, per una quarantina di centimetri scarsi, ma quello che ha fatto sgranare gli occhi a molti e oggi sta facendo riflettere, talvolta indignare, è stato il momento in cui la sera di Natale - poco dopo le 21, nel momento più critico della soglia rossa - alcuni addetti della Protezione civile si sono adoperati in fretta e furia per stendere dei sacchi di sabbia sulla sommità dell’argine sinistro. A far discutere non certo il loro meritevole impegno bensì le modalità di messa in sicurezza, stabilite da altri. Due i punti critici, in gergo “corda molle”, più bassi rispetto alla quota standard dell’intero tratto, per un totale di una cinquantina di metri sull’argine sinistro.

Un dislivello di una gravità assoluta, soprattutto col fiume in soglia rossa, dovuto forse, o anche, al passaggio dei mezzi meccanici per alcuni interventi di manutenzione e che ha visto dunque quella come unica – e forse nemmeno utile – soluzione emergenziale.

Un vulnus di cui si conosce l’esistenza da tempo, come confermano i cittadini oggi infuriati.

«Non disponiamo di una datazione puntuale – risponde in merito il sindaco di Cotignola, Federico Settembrini -. Sappiamo però che negli eventi del 2023 e del 2024 in alcuni tratti abbiamo registrato fenomeni di tracimazione: questo può dipendere da punti in cui l’argine è leggermente più basso o da dinamiche di corrente che determinano localmente livelli più elevati».

Eppure quella conca c’è e non si capisce perché non sia stata livellata definitivamente o – se veramente risolutivi nell’immediato – tamponata settimane prima con la luce del giorno e senza nessuna emergenza, in attesa di qualcosa di più serio e compatto.

«In fase di emergenza è doveroso utilizzare tutti gli strumenti disponibili in via precauzionale – spiega il primo cittadino in riferimento a quella che per molti è sembrata una toppa tardiva dell’ultimo minuto – se oggi il mezzo più rapido ed efficace è il sacco di sabbia, ben venga il suo impiego. È una misura semplice, ma funzionale nella gestione immediata del rischio».

Resta da sapere, come vorrebbero i tanti obbligati ad evacuare le loro abitazioni il giorno di Natale, chi doveva ripristinare quel danno potenzialmente disastroso e chi, se non fosse stato fatto, dovesse segnalarlo.

«La Regione dispone di un proprio sistema di monitoraggio che si avvale anche della collaborazione dei nostri volontari di Protezione civile – sottolinea Settembrini -. Su richiesta della Regione svolgiamo monitoraggi periodici degli argini: l’ultimo è stato effettuato nella seconda metà di novembre. Tutte le segnalazioni vengono geolocalizzate e trasmesse agli enti competenti. Oltre a questo, in più occasioni, anche in forma ufficiale, abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni riguardo ai punti più critici in prossimità del centro abitato. Quindi il quadro della situazione è noto e condiviso nei canali istituzionali».

«In queste settimane – aggiunge - si è concluso un importante studio del territorio regionale condotto dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Po, essenziale per programmare i necessari interventi futuri, nel quale le aste fluviali sono state analizzate metro per metro compreso i livelli delle sommità arginali».

Dalle parole del sindaco sembra di capire, per usare un eufemismo, che in Regione la criticità sia nota, ma evidentemente finora considerata non prioritaria per la sicurezza di chi vive lì.

Questa volta è andata bene ma adesso c’è chi annuncia diffide – verso più enti, locali e non - modalità che invece il sindaco per ora preferisce non adottare nei confronti del palazzo di viale Aldo Moro.

«In questa fase ritengo che aprire conflitti istituzionali non aiuterebbe nessuno – conferma Settembrini -. Il nostro obiettivo è uno solo: ottenere interventi mirati e definitivi nel più breve tempo possibile. Siamo pienamente disponibili a collaborare e continuiamo a sollecitare affinché alcune opere, che avremmo voluto vedere già avviate, vengano effettivamente programmate e realizzate. La nostra priorità resta la sicurezza della comunità».

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