Cotignola, esplosione in villetta. Grave 59enne salvato dai vicini

Lugo

COTIGNOLA. Un boato pazzesco, schegge di vetro come proiettili e interi portoni sparati nell’abitazione confinante, poi esce una torcia umana. I vicini lo vedono e, vincendo qualsiasi paura, si gettano su di lui con la prima cosa che trovano, una felpa e un panno, salvandogli la vita. È successo ieri a Cotignola, in una villetta in via IV Novembre.

Vetri sbriciolati
Sono le 18 quando A.P., operaio di 59 anni, rimane coinvolto in un’esplosione terribile dentro casa. L’uomo, che vive da solo, è investito in pieno dalla deflagrazione, che sarebbe avvenuta in cucina. Forse una fuga di gas, forse una dimenticanza o chissà cos’altro. La forza d’urto è devastante, al punto da sbriciolare i vetri e la carrozzeria dell’auto del vicino; nel suo giardino arriva di tutto, porte e arredamento, frammenti di ogni genere che scalfiscono i muri.

Un boato e la casa che trema
«Abbiamo sentito un boato impressionante che ha fatto tremare la casa e contemporaneamente il rumore dei vetri esplosi. Anche se terrorizzati siamo corsi fuori in giardino e in quel momento l’ho visto uscire fuori. Era completamente avvolto dalle fiamme. Assieme ad altri, mi sono buttato su di lui con una felpa per spegnere tutto»: così racconta quegli attimi il vicino di casa che, assieme alla moglie e ai figli, ha temuto per il peggio. Intanto altri residenti in zona chiamano i soccorsi e in pochissimi minuti arrivano ambulanza e automedica, poi cinque camion dei vigili del fuoco, auto della polizia di stato, della polizia locale e dei carabinieri. Sul posto anche il sindaco Luca Piovaccari e il fratello, giunto di corsa.

Ferite gravissime
Mentre i pompieri, una quindicina, domano le fiamme e mettono in sicurezza l’area, i sanitari soccorrono l’uomo. Si accorgono subito della gravità della situazione e ordinano l’intervento dell’elisoccorso. Ha ustioni ovunque, quelle gravissime di secondo/terzo grado riguardano l’addome. Le mani e i capelli sono completamente bruciati, come se si fosse coperto il viso. Dopo esser stabilizzato, viene trasportato al Bufalini di Cesena. Ingenti i danni: completamente inagibile la casa, devastata in entrambi i piani.

«Almeno siamo vivi»
«Abbiamo una macchina da buttare, vetri, finestre e muri danneggiati e poi tutto il resto che ora guarderemo con calma – riferisce in proposito il vicino di casa, visibilmente scosso –. Almeno siamo vivi, forse quella siepe nel giardino ci ha riparato un po’, ma l’importante è che almeno noi stiamo tutti bene. E pensare che soltanto pochi minuti prima ero proprio lì fuori a fare dei lavori, poteva andarmi molto peggio».

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