Conselice: "Fate l'antitetanica". Si teme l'aumento di zanzare

«L’acqua che stagna non è pulita e può essere vettore di malattie, per questo è importante coprirsi adeguatamente quando ci si immerge». Nessun allarmismo da parte dell’Ausl Romagna ma molte raccomandazioni a cittadini e volontari che in questi giorni stanno lavorando in mezzo al fango e all’acqua di Conselice, Fornace Zarattini e di tutte le zone in cui i fiumi hanno lasciato spazio al fango. A parlare è la dottoressa Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Romagna: «Abbiamo appena finito di stilare un vademecum con le norme igieniche raccomandate per i volontari e le persone che stanno lavorando nelle proprie case. Si tratta di una serie di regole semplici, come indossare stivali, guanti o comunque vestiti impermeabili in modo che la pelle non venga in contatto diretto con l’acqua». Non è detto che l’acqua sia pericolosa ma «non sappiamo con cosa sia venuta in contatto, di certo non è pulita, quindi bisogna usare tutte le attenzioni del caso». Diverse le problematiche indicate dall’Ausl: dal rischio di infezioni gastrointestinali, evitabili lavandosi le mani, al consiglio di proteggersi con mascherina se si opera vicino a pareti coperte da muffa.

L’antitetanica

La seconda raccomandazione che fa la direttrice riguarda invece la necessità di controllare la propria copertura antitetanica: «In queste condizioni è ancora più necessaria. Se sono passati più di dieci anni dall’ultima dose è bene fare un richiamo. In genere si associa il tetano a grandi ferite, in realtà basta la puntura di una spina di rosa. Eventualità rara, certo, ma vista la situazione in cui siamo è meglio che le persone prevengano la malattia». Il tetano si contrae soltanto tramite ferite, ma l’eventualità di graffiarsi in un contesto in cui si svuotano cantine e si puliscono strade in mezzo ad acqua e fango non è così raro. «Data la situazione di Conselice – spiega Angelini – in cui è difficile muoversi, venerdì allestiremo un punto vaccinale in zona in cui i residenti possono sottoporsi ad antitetanica».

Le zanzare

Per ora non si pone il problema delle zanzare ma la prossima settimana se ne comincerà a parlare: «Con tutta questa acqua è inevitabile che la questione si presenti. Purtroppo il fatto che l’alluvione sia capitata a maggio ci pone un problema in più. Dovremo cercare di capire se e come disinfestare per evitare il proliferare di zanzare. C’è un gruppo specifico che se ne occuperà».

La Regione: "Nessun allarme sanitario"

" Nelle zone colpite dall’alluvione del ravennate dove ancora l’acqua non è defluita non c'è nessun allarme sanitario". Lo dichiara in una nota la Regione Emilia-Romagna. Continua la nota: "L’Asl Romagna, competente territorialmente, ha diramato le necessarie raccomandazioni generali su tutta la provincia. Le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute. Per i cittadini e per coloro che stanno operando sul territorio l’Ausl della Romagna ha predisposto un vademecum (il documento all’indirizzo   https://bit.ly/alluvione-norma-sanitarie ) nel quale sono riferite le indicazioni e le norme di comportamento sanitarie. Il documento tratta i pericoli potenziali e le norme di comportamento, oltre ai consigli per la pulizia e la disinfezione".

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