Lugo, serate in cui rivivere la storia locale

Lugo

Cinque serate in cui rivivere in chiave ancor più romagnola la storia del nostro territorio, in particolare di Lugo e ciò che la circonda. È questo il programma della seconda edizione del festival “La storia siamo noi”, presentato ieri mattina da Paolo Gagliardi, presidente dell’associazione che lo organizza, “Storia e memoria della Bassa Romagna”, e dall’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati.

Dal 15 al 19 giugno, al Chiostro del Monte di Lugo, a partire dalle 21.15, sono in cartellone cinque incontri con argomenti che spazieranno temporalmente dal XVI secolo ai giorni nostri, un intreccio di aneddoti e memorie mitigate da incursioni musicali sempre diverse .

Si parte il 15 giugno con il “Pavlon Mat”, componimento coevo dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, il più antico testo poetico in romagnolo. Uno spaccato di vita paesana e di come si divertivano i giovani: presenterà Elena Resta, interverranno Ferdinando Pelliciardi e Mauro Mazzotti, autore di una sua interpretazione personale in dialetto ravennate moderno, mentre le suggestioni musicali saranno affidate al violino di Enrico Gramigna.


La seconda serata, giovedì 16, ospita “Piadina story”: le ricche storie romagnole raccontate in modo coinvolgente dalla blogger Elena Resta affiancata dall’attrice faentina Maria Pia Timo. In questo caso sarà la fisarmonica di Gianfranco Ferri a intervallare i dialoghi.
Venerdì 17 sarà la volta de “I bambini della IV sponda”. La scrittrice Manuela Piemonte presenta “Le amazzoni”: il racconto delle vicissitudini di tre sorelline ci riporta al giugno 1940, quando tredicimila bambini, figli di coloni italiani, vennero strappati dalle loro famiglie in terra libica per venire inviati in “vacanza” nella madre patria, e qui rimasero per più di sette anni. Una storia che tocca direttamente Lugo: due di questi bambini, una volta cresciuti, si sono fatti strada nella vita: si tratta di Giovanni Della Cuna (Madel di Cotignola) e Maria Proni (Il Sogno del Bambino, storico negozio di giocattoli originariamente in via Baracca). Presenta Patrizia Randi, interventi musicali di Alessandro Guidi al pianoforte.

Sabato 18 serata dal titolo “I treni della felicità”: lo storico e ricercatore Giovanni Rinaldi presenterà il suo “C’ero anch’io su quel treno”. Storie di solidarietà vissute nel secondo dopoguerra anche a Lugo e in Bassa Romagna. Presenta Giuseppe Masetti (Direttore Isrec – Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea) che contestualizzerà l’esperienza dei “treni della felicità” nella situazione socio-economica della Bassa Romagna del secondo dopoguerra.

Per il gran finale, domenica 19 giugno, andrà in scena “Musei a cielo aperto”. Paolo Gagliardi illustrerà il suo progetto editoriale, “Vite Monumentali”, la cui uscita è prevista entro fine anno: oltre settanta persone e personaggi sepolti nel Cimitero Monumentale di Lugo che hanno fatto la storia locale, ma a volte anche quella nazionale e oltre. A seguire la conferenza-spettacolo “Funeral Tea Party. Ciò che resta dei poeti” a cura del Centro Studi Diego Fabbri.

Nelle giornate del festival, come eventi collaterali, saranno visibili anche due mostre documentarie: “I treni della felicità”, dal 16 al 18 giugno presso la Sala Codazzi della Biblioteca Trisi; “I giorni della Libertà”, dal 15 al 20 giugno (ore 20.30-23.30) presso i locali della Farmacia dell’Ospedale Vecchio in Corso Garibaldi, documenti storici che vanno dagli ultimi momenti del conflitto alle iniziative di solidarietà post-bellica. A.C.

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