Lugo, rifacimento di piazza XIII Giugno: lavori in primavera

Lugo

La querelle giudiziaria riguardante Piazza XIII Giugno sembra essere un terreno minato, proprio come appare il suolo nella stessa area, dissestato e pieno di crateri. Una diatriba che vede scontrarsi il Comune di Lugo, la società Foro Boario e una Compagnia di assicurazione, iniziata nel 2017 e che sembra non dover finire mai.

Così la Rocca decide di andare in Cassazione. Motivo del ricorso la sentenza della Corte di Appello con la quale viene sancito che l’intera causa civile intrapresa non debba essere trattata da un giudice onorario bensì dal Tar. Una decisione, quella dei giudici felsinei, che sarebbe in contrasto con l’orientamento consolidato delle Sezioni Unite della Cassazione - almeno secondo i ricorrenti - per la quale «dal 2008 in poi la causa tra un Comune ed una banca o un istituto assicurativo, volto a stabilire l’obbligo di questi ultimi di adempiere una garanzia prestata a tutela dell’esecuzione di una convenzione urbanistica, spetta alla giustizia civile».

Questa la linea difensiva dell’Amministrazione comunale che dunque spera in un’interpretazione diversa e si affida alla decisione degli ermellini.

Tuttavia, se da una parte il terzo grado di giudizio significa inevitabilmente un allungamento dei tempi, dall’altra pare esserci l’ok per l’inizio dei lavori di rifacimento della piazza.
Per poter procedere - come spiegato dal Comune nell’inverso scorso - bisognava aspettare la perizia disposta dal Tribunale e comunque l’Amministrazione, al fine di velocizzare tutto l’iter, aveva deciso di stanziare nel Piano investimenti qualcosa come 450mila euro, anticipando gli esiti dell’escussione della fideiussione, certamente più lunghi.

«Ora che gli accertamenti tecnici sono stati eseguiti e lo possiamo fare, inizieremo il risanamento della piazza – annuncia l’assessora ai Lavori pubblici, Veronica Valmori -. Dopo l'approvazione del bilancio, nella prossima primavera, partiremo con i primi lavori. Questa è la notizia più importante. Il ricorso in Cassazione è solo l'ultimo aspetto di una lunga e complicata vicenda giudiziaria che questa Giunta si è incaricata con tenacia di concludere a tutela del nostro Comune e quindi di tutti i cittadini e delle imprese».

Già, perché ad essere infuriati sono davvero entrambi.

Se già in precedenza i residenti e gli esercenti nelle adiacenze non ne potevano più di dover fare attenzione a non cadere o distruggere le carrozzerie delle auto in quello che sembrava oramai un campo macerie, con la soluzione adottata nel febbraio scorso gli animi si sono veramente esasperati.
Con un’apposita ordinanza del sindaco di Lugo Davide Ranalli per la quale ancora oggi l’area è transennata e off limits, gran parte di quella piazza in cui si poteva parcheggiare e transitare - un’area di 4.500 metri quadrati pari a 150 posti auto - è stata chiusa perché diventata troppo insicura, col rischio concreto che ciclisti e pedoni potessero farsi male, come era già capitato, e che le automobili subissero gravi danni.

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