Lugo, raccolta rifiuti, disservizi, chiusura di scuola: ora parla il sindaco

Lugo

Nelle ultime settimane diverse contestazioni sono arrivate all’Amministrazione comunale, in primis al sindaco Davide Ranalli. Temi come la nuova modalità di raccolta dei rifiuti e la presunta leggerezza nel prendere atto della chiusura di una scuola paritaria, che per decenni ha svolto un ruolo importante, hanno riempito giornali e canali social. Le polemiche non sono arrivate solo dalla parte politica antagonista, ma anche da numerosi cittadini.
Sindaco, prima le critiche sul nuovo porta a porta, ora la chiusura della scuola Maria Ausiliatrice: due fulmini a ciel sereno o una tempesta annunciata da un’allerta meteo a cui forse si è data poca importanza?
«Sono fatti inediti con i quali chi ha la responsabilità di governo si deve confrontare senza drammatizzare e cercando di trovare le risposte ai problemi. Se questi due episodi fossero avvenuti a quattro anni e non a due dalle elezioni tutta questo polverone politico non si sarebbe creato».
Si tolga per un attimo la fascia e risponda da padre. Se le avessero comunicato che la classe dove aveva iscritto poco tempo prima suo figlio era stata soppressa, lei come avrebbe reagito?
«Come reagisco sempre di fronte alle difficoltà: sarei stato senza dubbio deluso e spaesato, credo sia umano. Dopo due anni di pandemia ricevere una notizia come questa è un pugno allo stomaco. Però avrei incanalato la delusione in un percorso di dialogo. La rabbia non può prendere il sopravvento. La rabbia è una condizione umana ma non è utile a risolvere i problemi. Anzi, molto spesso allontana le soluzioni».
E non avrebbe desiderato che il sindaco sedesse dalla sua parte con tutti gli altri genitori nel chiedere chiarimenti al gestore?
«Avrei voluto che il sindaco facesse il suo mestiere: convocare riunioni con gli uffici per capire come garantire la scuola ai bambini che frequentano ora Maria Ausiliatrice. Come abbiamo fatto noi. Non mi sarebbe piaciuto da genitore vedere il sindaco o l’assessore della mia città essere insultato come, da genitore, non avrei gradito farmi strumentalizzare».
Premesso che non spetta alla casse comunali coprire i buchi dei privati, lei ha già detto che incontrerà personalmente i genitori; potrà dir loro che nessun bambino rimarrà fuori dalle scuole lughesi?
«Stiamo lavorando alla ricerca di una soluzione che non sarà facile trovare e che richiederà maggiori costi per il Comune. Quei maggiori costi si tradurranno in minori risorse per altri servizi. Il pubblico dovrà sopperire alla carenza del privato. Credo che tutto questo si potrà dire e presentare quando il clima su questa vicenda si sarà rasserenato. Alcuni genitori hanno capito che fosse importante chiedere un incontro al sindaco, lo hanno chiesto ed ottenuto a stretto giro. Credo che quell’incontro potrà essere l’avvio di una fase nuova».
Passiamo all’altra polemica. A contestarvi il problema della nuova raccolta porta a porta non sono solo un centinaio di famiglie, bensì molte di più; non ve ne siete accorti con un po’ di ritardo?
«Anche su questo vorrei dire che noi non solo ci siamo accorti dei disservizi, ma stiamo lavorando silenziosamente, con Atersir ed Hera, per porvi rimedio. Nessuno nega problemi, lo ha fatto proprio su questo giornale la mia assessora Galletti».
Le forze d’opposizione, tutte, avevano subito evidenziato tante criticità, riportando le lamentele della comunità, certo con enfasi, la stessa con la quale lei le aveva confutate; forse era meglio discuterne tutti seduti a un tavolo?
«Le forze di opposizione sono partite con la campagna elettorale troppo presto. Alcuni sono semplicemente obnubilati dalla mia persona, altri si contendono il primato della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni, altri ancora dopo aver perso da civici, poi col centrodestra, cercano di alzare i toni per arrivare al tavolo della trattativa con il centrosinistra da una posizione migliore. Conosco la politica e le sue regole: potranno confondere qualche cittadino ma non la maggioranza, infatti, la misura l’ha data la manifestazione di sabato scorso dove erano più i consiglieri comunali dei cittadini. Hanno cavalcato la protesta e la gente, giustamente, non si è fidata».
A onor del vero il vento e la pioggia non li hanno aiutati ad andare oltre qualche decina di persone. Detto ciò, è comunque innegabile che dei problemi ci sono. La Rocca bacchetta Hera, che a sua volta mette bene in chiaro chi ha scelto cosa; almeno per la frequenza dei ritiri, imporrete un incremento urgente in linea con le richieste della comunità?
«Noi non bacchettiamo nessuno. Noi siamo tenuti ad avere un rapporto franco con il nostro gestore e in questo servirebbe reciprocità. Hera è una grande società multiservizi con la quale abbiamo un dialogo costante. L’obiettivo è quello di portare l’attuale differenziata dal 61% al 79%, questo chiede maggiore responsabilità da parte di tutti a cominciare da chi, fino ad oggi, ha pensato di fare come gli pareva. E magari vorrebbe continuare a farlo».
Manca un solo mese all’inaugurazione del teatro Rossini, forse la data più importante del suo mandato; un’anticipazione e un auspicio per quel 15 maggio?
«Il teatro sarà rinnovato non solo nella facciata ma anche dentro, vedrete un teatro nuovo e magico. In questi giorni si montano i nuovi velluti, sono stato a visitare il cantiere e mi sono commosso. Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) a un mese esatto dalla riapertura, abbiamo diffuso il programma della serata. Sul palco ci sarà l’orchestra Cherubini e il pianista David Fray che sarà anche direttore d’orchestra. Una serata importante nella quale non mancheremo di omaggiare Gioachino Rossini. Una serata per Lugo. In questi anni abbiamo trasformato la città e questo vale più di ogni insulto o critica ricevuta».

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