Lugo: picchia la moglie e prende in ostaggio la figlia, arrestato

Ravenna

Dopo aver picchiato la moglie per gelosia, ha colpito anche una delle figlie che era intervenuta per difendere la madre. E quando nel cortile di casa sono arrivate le forze dell’ordine, non ha esitato a farsi scudo con l’altra figlia per poi minacciare tutti con un coltello da cucina. Lunedì pomeriggio, le parole non sono bastate per tentare di riportare alla calma un 50enne di origini romene, residente nella campagna di un comune della Bassa Romagna (non diciamo quale per tutelare le vittime). Gli agenti del commissariato di Lugo, intervenuti assieme ai carabinieri della Stazione di San Lorenzo, hanno dovuto puntargli contro le pistole d’ordinanza, per poi neutralizzarlo spruzzandogli contro lo spray al peperoncino, prima di arrestarlo facendo cessare una sfuriata che rischiava di finire ben peggio.

La moglie dell’uomo, vittima di violenze anche nei giorni precedenti, se l’è cavata con 14 giorni di prognosi per i calci e pugni incassati all’interno del casolare di campagna in cui viveva assieme al marito. Per lo schiaffo ricevuto al volto, una delle due figlie invece ne avrà per 7 giorni.

L’arresto

Era stata proprio una delle ragazze, dopo essere stata picchiata, a telefonare all’ufficio Anticrimine, prima di scappare per i campi. Quando, poco prima delle 18, gli agenti della volante e la pattuglia dei carabinieri sono arrivati nei pressi dell’abitazione, l’hanno trovata chiusa in auto, con il labbro sanguinante. Ha indicato la casa, dicendo che la madre era scappata per i campi e il padre aveva la sorella. E in effetti l’uomo, corpulento e in evidente stato di alterazione, li stava aspettando nel cortile, tenendo stretta da dietro la ragazza con un braccio attorno al collo e l’altro a cingerle la vita. Proferiva frasi sconnesse, ma fra tutte non è sfuggita la minaccia agli agenti: «Andate via o finisce male». La giovane era terrorizzata, e non è stato semplice convincere il padre a mollare la presa. Sembrava finita quando finalmente l’ha lasciata andare, entrando in casa con la scusa di prendere alcuni documenti. Tuttavia, vedendo che l’altra figlia rientrava, è tornato alla carica; l’ha rincorsa raggiungendola in cucina e impugnando un grosso coltello. L’arresto è avvenuto qui, sul fondo del piccolo cucinotto nel quale l’uomo era rimasto senza vie di fuga, ma armato e con la figlia in “ostaggio”, seppure nascosta dietro la porta. Dopo lunghi minuti di trattative con le armi puntate, attendendo anche l’arrivo dei rinforzi per convincerlo a posare la lama, il 50enne è stato immobilizzato e portato al commissariato.

La sfuriata per gelosia

La moglie, non presente al momento dell’intervento, si è recata la sera stessa a sporgere denuncia. Nel suo racconto, ha riferito di due episodi precedenti, avvenuti la notte tra sabato e domenica scorsi, quando il marito, convinto che lei avesse un amante, l’aveva malmenata. Era riuscita a trovare rifugio da un vicino di casa, e poi, dopo essersi recata al pronto soccorso, era stata ospitata dalla figlia a casa del fidanzato. Lunedì erano tornate assieme nel casolare di campagna, per recuperare alcuni oggetti personali, quando il 50enne, palesemente ubriaco, le ha aggredite.

Non era la prima denuncia che la consorte presentava contro il coniuge. In passato l’uomo le aveva rotto il naso, lasciandola con un mese di prognosi. Difeso dall’avvocato Stefano Dalla Valle, attende in carcere l’udienza di convalida. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

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