Lugo, Parco del Loto: torretta danneggiata, rifiuti abbandonati

Lugo

Dovrebbe essere una torretta d’avvistamento, e in effetti qualcosa si vede nelle sue adiacenze. Peccato che siano solo rifiuti e segni di devastazione. Di animali nessuna traccia, se non per la comparsata di un riccio intento a rifocillarsi con ciò che è rimasto di un fast food. È la fotografia di ciò che si verifica di continuo in determinati punti all’interno del Parco del Loto e della sua Oasi, il tesoro verde di Lugo. Questa volta almeno l’area giochi per i più piccoli non è stata presa di mira.

Non si può certo parlare di novità, semmai di recidiva. Esattamente l’anno scorso, sulle pagine del Corriere Romagna abbiamo raccontato dello stesso degrado a cui, in quell’occasione, si aggiungevano le migliaia di pallini di plastica sparati da armi ad aria compressa (alcune delle quali rinvenute tra gli alberi) usate per il soft air.

Il Parco del Loto era nato con due torrette, ma una venne incendiata e quindi rimossa. La loro funzione era di avvistamento della fauna acquatica e del bosco, e di osservazione naturalistica.

Oggi la torretta sopravvissuta si presenta maggiormente vandalizzata, con parti mancanti o distrutte. Non essendoci più la scaletta, sradicata precedentemente, i soliti incursori hanno deciso di affiancarvi un enorme tavolo per accedere al piano superiore. Mangiare, bere, fumare e scrivere delle frasi a mo’ di geroglifici egizi è una routine. E gli avanzi rimangono lì.

Al suo interno ci sono delle lattine, ma non delle bottiglie di vetro. Quelle sono state scaraventate direttamente nella vegetazione adiacente.

In tanti si chiedono chi debba intervenire, per stoppare gli episodi e ripristinare gli spazi.

«La gestione della parte urbana del parco è affidata alla Cooperativa San Vitale – spiega l’assessora al Verde, Maria Pia Galletti - che si occupa anche della pulizia giornaliera del bagno e dello svuotamento dei contenitori della raccolta differenziata. I contenitori della raccolta indifferenziata vengono svuotati da Hera che spazza i vialetti. Il resto dell'area è gestito dal Comune, che si occupa degli sfalci come accadeva anche quando l'associazione Lestes coordinava le attività didattiche. Ora questo tipo di attività sarà oggetto di un avviso pubblico di co-progettazione rivolto alle realtà del terzo settore».

Eppure una decisione va presa: lasciare che la demoliscano i teppisti di turno o provvedere alla sua rimozione?
«Nei mesi scorsi la torretta era stata ripristinata e ora di nuovo vandalizzata e sporcata – risponde l’assessora -. Un comportamento incivile e non accettabile che non si limita a danneggiare il Comune ma ricade su tutti i cittadini. A discapito di chi la userebbe nella maniera giusta per trovare spazi di relax, momenti di riposo, di socializzazione all'interno di un’area naturale ad un passo dal centro storico. Stiamo valutando se rimuovere la torretta, ma sarebbe una decisione amara – ammette -. D'altronde le risorse non sono illimitate e così l'inciviltà di pochi rischia di ricadere su tutti».

Certo è che quel luogo rimane il posto ideale se si vuole rimanere lontano da occhi indiscreti, a fare niente o fare tutto. Tra i vari rifiuti, infatti, spuntano anche un paio di preservativi.
Nella primavera di otto anni fa una coppia di trentenni si lasciò andare ad un amplesso incurante della presenza di genitori e bambini. Completamente nudi e sdraiati su un plaid, avevano bypassato la fase dei preliminari per spingersi oltre. I due vennero interrotti da una pattuglia dei carabinieri allertata dalle famiglie e denunciati per atti osceni in luogo pubblico.

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