Lugo, ospedale: a Gastroenterologia nuovi spazi e servizi raddoppiati

Lugo

Il Padiglione D dell’ospedale di Lugo si arricchisce di una nuova unità operativa. Dopo l’inaugurazione della Dialisi avvenuta lo scorso ottobre, sono stati inaugurati i nuovi locali dell’unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia, al secondo piano dell’edificio.
L’endoscopia digestiva di Lugo (afferente all’Uoc Gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Ravenna, diretta dal dott. Alessandro Mussetto), è costituita da nuovi e più ampi ambulatori e da un blocco operatorio per endoscopie digestive con due sale operatorie.

«La nuova sede – ha commentato Mussetto – ha permesso l'ampliamento e l'ammodernamento in particolare delle sale endoscopiche, raddoppiate rispetto alla unica presente in precedenza. L'offerta di gastroscopie e colonscopie (complessivamente circa 3000 nel 2019) potrà quindi essere raddoppiata; Vi sarà inoltre anche la possibilità, in collaborazione con l'unità operativa di Anestesia, di eseguire esami più complessi in regime di sedazione profonda. Il personale impegnato quotidianamente sarà di 2 medici, 4 infermieri, 3 operatori socio-sanitari».

Il direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, ha sottolineato come «la conclusione del progetto e la successiva attivazione dei servizi al proprio interno, oltre a garantire un effettivo miglioramento in termini di qualità ai cittadini, sia anche la risposta più efficace a chi paventava un ridimensionamento dell’ospedale lughese».

Luca Piovaccari, presidente del Comitato di distretto di Lugo, ha rivolto un plauso alla direzione di Ausl Romagna, a tutti i professionisti ed a tutti coloro che si sono cimentati in questi lunghi mesi di pandemia per il miglioramento di questi servizi: «Quando si fa squadra i risultati si raggiungono  in particolar modo in questo ospedale dove è importante sottolineare il valore rappresentato dall’importante riqualificazione raggiunta».

Il sindaco di Lugo Davide Ranalli ha evidenziato che «questo atteso investimento rappresenta un impegno rispettato dall’Azienda. La pandemia ci  ha insegnato a gestire l’emergenza ma è necessario irrobustire la sanità pubblica. Medicina di presidio e di territorio compiono un passo in avanti e anche gli interventi logistici danno un senso più compiuto  di sanità pubblica dentro il quadro Bassa Romagna. Non esiste buona sanità  se non ci sono investimenti e buona dignità, intesa anche come dignità di spazi. Sanità e qualità, una sinergia che scaturisce dal capitale umano professionale, e dall’impegno profuso nel proprio lavoro, anche in momenti complicati come quelli che stiamo vivendo».

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