Lugo, nuova truffa dello specchietto: il racconto del raggirato

Lugo

Nuovi colpi dei truffatori che continuano a spillare soldi agli automobilisti accusando loro di danneggiare lo specchietto dei propri veicoli. Ultimamente questa strategia è stata perfezionata e vengono prese di mira soprattutto persone sole e ultraottantenni, generalmente più facili da intimorire.

Proprio come è successo qualche giorno fa ad Antonio Cantagalli, detto Ciccio, elettrauto in pensione e ormai prossimo agli 84 anni.


Come ogni mattina, dalla sua abitazione di Barbiano dove vive con la figlia, si è messo alla guida della propria vettura diretto al bar dove solitamente fa colazione, lungo via De Brozzi a Lugo, la strada che dal centro porta verso Sant’Agata sul Santerno.
Nel tragitto un individuo a bordo di una Mercedes Classe A di colore bianco, precedentemente parcheggiato alla sua destra, ha cominciato a sbracciarsi e suonare il clacson dietro di lui, praticamente obbligandolo a fermarsi.

«È uscito dall’auto e mi ha fatto notare che l’avevo urtato rompendogli lo specchietto – racconta Cantagalli –. Subito dopo ha iniziato a intimorirmi dicendo che se non gli avessi risarcito il danno avrebbe chiamato i carabinieri, facendo leva sul fatto che avrebbero potuto togliermi la patente. Alla mia età quella minacciosa prospettiva mi ha messo ancora più paura. E alla fine ci sono cascato».

Davanti all’idea di rimanere appiedato e alle insistenti richieste del truffatore, l’anziano è costretto a desistere e accettare di pagare. Apre il portafoglio mostrando quanto denaro ha: 200 euro, una somma che avrebbe soddisfatto anche il più venale dei delinquenti, ma non quello che si trovava davanti.

Il truffatore infatti - un italiano di mezza età, di corporatura media e dall’accento meridionale - alza la posta: quei soldi non bastano, ne vuole il doppio, 400 euro. L’anziano è stato un meccanico per 40 anni e quindi sa bene che per quel tipo di specchietto elettronico quella cifra può anche essere sobria e quindi desiste. Deve allora fare bancomat.
L’altro lo vorrebbe indirizzare verso il centro di Sant’Agata, però Cantagalli opta per dirigersi alla sua banca, nel centro di Cotignola. Ed è qui che in due pochi minuti dopo arrivano, ognuno a bordo della propria auto.
La sfortunata vittima del raggiro si avvicina allo sportello automatico per prelevare. Il limite massimo giornaliero è di 250 euro e quindi si vede costretto ad entrare nella filiale per chiedere l’aiuto di un addetto. Purtroppo non gli passa per la testa di comunicare i motivi di quel prelievo, il che avrebbe potuto destare qualche sospetto nell’impiegato e magari far scattare l’intervento delle forze dell’ordine. L’anziano preleva 400 euro, consegna i soldi al “danneggiato” e la truffa è consumata.

Tuttavia il farabutto non scappa lontano, anzi. Mentre Cantagalli torna a casa dalla figlia per raccontare tutta la vicenda, lo stesso soggetto a bordo della stessa auto tenta un’altra truffa ai danni di un’anziana nelle adiacenze di un supermercato di Cotignola.
La seconda vittima, fortunatamente, nel tragitto concordato col truffatore per la consegna dei soldi riesce ad entrare nel cortile della propria abitazione, e a quel punto il delinquente cambia strada e idea.

«Sono tornato a casa da mia figlia davvero terrorizzato – aggiunge Cantagalli –. Non ci è restato che avvisare i carabinieri di Cotignola dai quali ci siamo poi recati per sporgere denuncia, sperando che venga presto identificato».

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