Lugo. Niente green pass per la messa: scoppia la polemica

È forse una delle questioni più spinose, ma anche una polemica sacrosanta: è l’aggettivo più appropriato per riassumere quella che da qualche settimana anche a Lugo, come un po' in tutte le città, è un quesito azzardato quanto sensato: “Perché per entrare in chiesa non serve il Green pass?”. Chi solleva il dilemma non vorrebbe di certo l’utilizzo del lasciapassare per accedere ai luoghi di culto, ma vuole evidenziare le incoerenze del provvedimento. Lo hanno scritto all’interno di una chat privata alcuni cittadini, tra cui esercenti un po' esasperati e docenti che proprio in questi giorni, come categoria, si sentono un po' troppo attenzionati. Il contenuto delle conversazioni, farcito da molta ironia, è girato anche fuori dai loro contatti e ha fatto arrabbiare qualcuno. E in queste prime giornate in cui il meteo fa emergere i primi disagi di mostrare quel certificato per accomodarsi negli spazi interni, la discussione si riaccende. «Per andare alla biblioteca Trisi – si sottolinea – oltre al controllo digitale della temperatura e della mascherina, devi esibire un Green pass, nonostante sia un luogo molto spazioso e attualmente poco frequentato. Al contrario la domenica mattina per seguire la messa, certamente più affollata e statica, non serve nulla». Tutto vero, come però lo è il rispetto della capienza massima nei luoghi di culto, più che dimezzata. Il problema, tuttavia, potrebbe esserci solo durante alcune funzioni, tra cui matrimoni e funerali. Interpellati sul punto, i sacerdoti delle parrocchie del centro glissano, ritenendo la questione una mera provocazione. Probabilmente lo è, ma confutarla sarebbe il miglior modo per placarla o ribaltarla. Nulla da fare, bocche cucite e un po' di risentimento.