Lugo, minacce ogni giorno, anche con armi

Lugo

Alcune potrebbero essere prese come semplici bravate, altre invece sono condotte gravi, insomma, veri e propri reati. Ce n’è per riempire pagine e pagine, come quelle scritte dal giudice Cristiano Coiro nell’ordinanza che venerdì scorso ha disposto il carcere per Dorin Aurel Luca e Yuriy Malezhinov, rispettivamente 33 e 31 anni, di origine romena e russa. L’interrogatorio di garanzia per entrambi - tutelati dagli avvocati Guido Pirazzoli e Nicola Casadio - si terrà questa mattina. Intanto emergono dettagli sui fatti che hanno portato il procuratore capo Alessandro Mancini a richiedere la massima misura cautelare.

I due ragazzi erano stati sottoposti all’obbligo di dimora lo scorso 16 ottobre, nel comune di Lugo, e sarebbero dovuti rimanere ai domiciliari, all’interno del camper nel quale da tempo sono accampati, dalle 19 alle 7, con tanto di obbligo di firma quotidiana. Eppure, il giorno stesso, secondo quanto ricostruito, si sono resi responsabili di un furto in un chiosco della zona, mentre l’indomani sono stati beccati dai carabinieri a 50 metri dal mezzo in cui sarebbero dovuti restare. E proprio in quello stesso veicolo, il 21 ottobre, le forze dell’ordine hanno notato un notevole viavai di persone poco raccomandabili; era mattina, e poche ore più tardi li avrebbero visti in sella a due biciclette percorrere i corridoi del centro commerciale insultando e minacciando i presenti. E ancora, è del 22 ottobre un’ulteriore segnalazione del direttore del supermercato, e quella di un barista che si lamentava per le molestie ai danni di alcuni avventori.

Non può nemmeno essere chiamato scherzo quanto avvenuto il 24 ottobre scorso, quando un gruppo di minorenni ha chiamato i carabinieri; mentre si trovavano in un parco a giocare, erano stati minacciati dal 31enne con una pistola giocattolo, ma privata del tappo rosso affinché sembrasse vera. Episodio che gli è costata la denuncia a piede libero. La stessa cosa era accaduta due giorni dopo, quando un passante aveva segnalato la presenza del 31enne, vestito in tuta mimetica, impugnare l’arma al centro della carreggiata. Aveva cercato invano di liberarsene alla vista dei carabinieri.
L’elenco delle segnalazioni continua, con i numerosi interventi di polizia locale e commissariato, e una crescente ansia ormai diffusa in tutta la comunità lughese, al punto da attirare l'attenzione della Procura che ha deciso di sbloccare la situazione.
Per il giudice è la «totale insensibilità alla cautela loro imposta» e la «refrattarietà degli imputati al mantenere una qualsivoglia forma di autocontrollo sulle loro azioni» nonché «una marcata tendenza delinquenziale» a rendere necessaria la massima misura cautelare.

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