Lugo: investe e uccide cane, ma non si ferma. Caccia al pirata

Per il suo cagnolino doveva essere una delle tante passeggiate pomeridiane, ma mai avrebbe pensato che potesse trasformarsi nell’ultima. Un solo e micidiale attimo in cui si sono volatilizzati quegli infiniti momenti di gioia e serenità che Alvin, un meticcio di poco più di un anno, aveva regalato a lei e al suo piccolo bimbo di cinque anni. È questa la triste fotografia di ciò che è accaduto lunedì intorno alle 17.30 lungo via Pistola a Fusignano. A raccontarlo, dopo un duro sfogo sui social in cui si appellava a chiunque potesse aver visto qualcosa, è Alexia, 29 anni di Fusignano, la proprietaria dell’animale investito e ucciso da una Volkswagen Golf serie 4 di colore argento.

«Il mio compagno stava rientrando dalla passeggiata col cane, tenuto al guinzaglio e con tanto di lampadina – racconta Alexia –. Camminavano sul ciglio della strada quando quella maledetta auto è arrivata a tutta velocità alle loro spalle colpendo in pieno Alvin che è stato scaraventato nel fosso privo di vita. Quella persona non ha provato nemmeno a rallentare ed è scappata via. Era impossibile non vedere il cane e il mio compagno, che solo per un miracolo si è salvato, venendo sfiorato dall’auto».

Tuttavia il cane, che per tutti loro era molto di più di un animale, non è l’unica vittima. «Alvin era anche il miglior amico di nostro figlio – prosegue la donna –. Lo siamo andati a prendere nel dicembre 2020, quando aveva solo un mese, tramite un’associazione di Benevento. Impossibile dimenticare quanto era debole e malconcio. Ma non era un solo compagno di gioco, era un vero e proprio componente della famiglia. Nostro figlio lo chiamava “fratellino peloso”, proprio lui che ha sempre avuto paura dei cani, ma non di Alvin pur essendo grande il doppio di lui».

E oggi è proprio quel piccolo bimbo a dover affrontare un lutto molto più grande di lui. «Quando lo ha visto ha pianto tantissimo – prosegue la mamma – e subito non riusciva nemmeno a parlare: voleva chiedere e dire ma non riusciva, poi quando si è calmato ha cercato di capire cosa fosse successo. Nemmeno noi siamo riusciti a trattenere le lacrime, però gli abbiamo spiegato che Alvin era andato nel paradiso dei cani, cercando di rispondere alle sue mille domande».

Tuttavia ad Alexia non è rimasto altro che recarsi nella locale stazione dei carabinieri per sporgere denuncia e sperare che la corsa di quell’auto sia stata immortalata da qualche telecamera. «Non lo potrò mai perdonare – prosegue lo sfogo – perché avrebbe potuto investire anche il mio compagno e perché quella strada la percorro con nostro figlio di cinque anni e non oso pensare a ciò che sarebbe potuto accadere. Non esiste perdono per chi non si assume le proprie responsabilità».

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