Lugo, in piscina baby gang ruba e infastidisce

Lugo

Niente più felpa col cappuccio calato sul viso e costose sneakers ai piedi, spesso solamente repliche da millantare. In estate le baby gang che tormentano anche il nostro territorio agiscono in infradito e bermuda. L’outfit perfetto per importare l’anarchia nella piscina comunale di Lugo, quest’anno particolarmente presa d’assalto da questi giovanissimi, quasi tutti minorenni, molti under 14, in prevalenza extracomunitari e residenti un po' in tutti i comuni limitrofi. Un’escalation di furti, sia tra gli ombrelloni che negli spogliatoi, episodi di bullismo verso altri coetanei e insubordinazione nei confronti dello stesso personale dell’impianto, dai bagnini ai baristi.

Fenomeni ravvicinati e continui che hanno portato diversi genitori a denunciare questi reati nei confronti dei figli. Ed è verosimile che altrettanti non abbiano nemmeno voluto sporgere denuncia, magari per evitare ritorsioni verso i figli o semplicemente perché “tanto finisce che non gli fanno nulla”.
In realtà qualcuno è arrivato. A porre fine a questi comportamenti giovedì pomeriggio sono intervenute alcune pattuglie del Commissariato e agenti della Polizia Locale. Un intervento programmato volto ad identificare i presunti colpevoli e trasgressori e, perché no, coglierne qualcuno sul fatto.

La giornata, peraltro, non è stata casuale. Il giovedì infatti generalmente l’impianto rimaneva aperto fino alle 22, e con la complicità del buio agire era più facile per loro. Nemmeno la possibilità di godersi un aperitivo a bordo piscina o nell’ampio giardino in cui sono posizionati ombrelloni e lettini. In realtà proprio questi ultimi sono presi di mira da quei ragazzini, pronti ad infilare le mani dentro borse e zainetti e arraffare tutto ciò che trovano: soldi, telefoni o preziosi.

«Sono delle vere bande organizzate, furbe e spregiudicate – racconta una madre a cui hanno provato a rubare l’intero marsupio –. Nel mio caso si erano messi a giocare a palla tra loro, tirandola sempre verso il mio ombrellone. Io ero in acqua e li vedevo in lontananza, ma con questo escamotage si avvicinavano sempre di più. Quando gli altri hanno dato l’ok, un paio di loro si sono buttati sulla mia borsa, in modo da coprire la visuale e prendere il marsupio all’interno. Se ne è accorta una signora lì a fianco che ha cominciato a urlare e sbracciarsi, ma ovviamente loro hanno lasciato tutto per terra e negato ogni cosa. Com’è finita? Se non lasciavamo perdere finivano per accerchiarci, e un paio di mamme contro quella marmaglia poteva far ben poco».

Già, perché gli esagitati adolescenti non agiscono mai da soli, sempre in branco.
«Giocano, urlano, creano disagi»
«A me è capitato un episodio di tentato furto negli spogliatoi mentre facevo la doccia – racconta un assiduo frequentatore di quelle corsie –. Due ragazzini, tra gli 11 e 14 anni, si sono avvicinati al mio borsone appoggiato sulla panca. Mi ero appena spostato verso lo specchio e ho sentito dei passi andare in quella direzione. Mi sono affacciato e c’erano quelle due sagome intente ad avvicinarsi alla borsa: fortunatamente hanno desistito facendo finta di nulla. Ma non è l’unico episodio incivile a cui ho assistito e che dobbiamo subire. Vado a nuotare lunedì e giovedì pomeriggio perché la vasca coperta è fruibile e puntualmente ci sono ragazzini di tutte le età e di etnie varie che fanno tuffi e giocano creando disagi, sia invadendo le corsie che con urla assordanti».

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