Lugo, dopo la violenza sessuale: polemiche per lo spegnimento delle luci

Lugo

Si spengono le luci e nel buio della notte scatta la violenza. Quella che è successa a Lugo è solo una tragica fatalità oppure la concretizzazione di un malaugurato e scongiurato effetto avverso del provvedimento con cui vengono spenti i lampioni dell’illuminazione pubblica?
Un interrogativo che soprattutto ieri ha sollevato molte polemiche, soprattutto tra i residenti. Certo è che la collocazione temporale della presunta violenza sessuale e acclarata rapina ai danni di una giovane imolese di cui è accusato un trentenne lughese, verso l’1 di notte, si presta benissimo alla seconda ipotesi. Tuttavia non è nemmeno corretto scrivere che in quel luogo l’illuminazione era inesistente. Per averne contezza abbiamo deciso di andare sul posto in piena notte, dopo le ore 2, e di verificare de visu la reale situazione.

Il piazzale dell’autostazione delle corriere è sicuramente illuminato sia dai lampioni rimasti accesi nella rotonda adiacente che, ancor di più, dall’imponente torre delle ferrovie. È altrettanto vero che dietro agli autobus parcheggiati la visuale è piuttosto scarsa e le luci nelle adiacenze spente, proprio come lo sono quelle delle vie limitrofe. Qualche altra fonte luminosa arriva dal condominio confinante, ma sicuramente gli spazi in cui agire nell’oscurità non mancano.

Quello dell’altra notte, peraltro, sembra essere il primo episodio criminoso concretizzatosi nella fascia oraria prevista dal provvedimento di risparmio energetico e adottato dai nove Comuni della Bassa Romagna, dalle 24.30 alle 5. Misura che, dopo la deroga per le festività natalizie, a Lugo è stata ripristinata proprio il giorno prima.
A tal proposito il consigliere del Gruppo misto Davide Solaroli aveva diffidato il sindaco di Lugo Davide Ranalli dallo spegnere la città. Suggerimento che dalla Rocca non è stato preso in considerazione.

«Ho messo nero su bianco la mia richiesta di un urgente intervento al Prefetto – spiega Solaroli – ma questo l’avrei fatto comunque come primo atto della diffida inoltrata. Quello dell’altra notte è senza alcun dubbio un fatto gravissimo che dimostra come purtroppo anche a Lugo possano verificarsi episodi di violenza, criminalità e delinquenza dopo l’una di notte e che, di conseguenza, sia assolutamente sbagliato e troppo pericoloso favorire anche solo potenzialmente tali accadimenti con lo spegnimento dell’illuminazione pubblica. Potrei dire “Ve lo avevo detto!”, ma sono troppo dispiaciuto per ciò che è accaduto che mai e poi mai mi verrebbe da provare soddisfazione in questo momento. Penso a quella povera ragazza, a cui non posso che esprimere tutta la mia vicinanza e l’augurio che possa al più presto riprendersi e ristabilirsi, anche se so già che certi traumi non si potranno mai dimenticare. Ritengo che non si debba aspettare un prossimo tragico episodio per ammettere che la sicurezza è un valore imprescindibile da preservare a tutti i costi, compresi quelli delle bollette».

E intanto quel malcontento che pareva essersi attenuato è tornato a farsi sentire. Nel proseguimento del report dell’altra notte, la fotografia del centro della città - anche in senso pratico - lascia spazio a poche interpretazioni: buio ovunque, eccetto dove le insegne di qualche attività ne “offuscano” gli effetti, la stessa conseguenza, ma in negativo, che avrà il sopraggiungere della nebbia.
Peraltro, nelle recenti nottate il cielo sereno ha fatto sì che la luna rendesse meno total black il panorama.
A essere oscurato adesso - essendo decaduto evidentemente il rischio di atti vandalici per cui vi era una deroga - anche il Teatro Rossini, così come lo è sempre stata l’intera Rocca. Per ora i riflettori sono puntati solo sul monumento di Baracca e, più polemicamente, sulle perplessità dei residenti di ritrovarsi senza più illuminazione.

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