Lugo, data in sposa all'amico, non fu circonvenzione. Nuove accuse di falso

Lugo

LUGO. Un matrimonio lampo, contratto in gran segreto. Il dubbio che non fosse amore era salito non appena una notizia così difficile da nascondere era arrivata ai genitori della sposa. Che ben conoscendo i problemi comportamentali della figlia, una ragazza oggi 32enne ma dal carattere fanciullesco, fragile e facilmente influenzabile al punto da essere attualmente seguita da un amministratore di sostegno, avevano pure scoperto che lo sposo non era il fidanzato marocchino già conosciuto, bensì un altro straniero, un ragazzo tunisino che era arrivato a “comprare” la sposa pagando 4mila euro all’amico. Motivo per il quale, con il fidanzato ormai resosi irreperibile, lo sposo è finito a processo per circonvenzione d’incapace. La vicenda, partita dall’agosto del 2016 in un piccolo comune della Bassa Romagna, si è conclusa sul fronte penale ieri pomeriggio, quando il giudice Antonella Guidomei ha assolto per insufficienza di prove lo straniero (difeso dall’avvocato Luca Donelli), decidendo però di ritrasmettere gli atti in Procura, ravvisando a carico dell’imputato i presupposti per il reato di falso. Una sentenza comunque preziosa per la vittima, costituitasi parte civile con l’avvocato Paola Bravi, per proseguire l’azione civile necessaria per annullare il matrimonio tutt’ora in essere.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui