Lugo, chiesta la riattivazione del Punto Nascite

«Come al solito nessuna risposta sulle problematiche reali da risolvere». È con queste parole che i gruppi consiliari di Movimento 5 stelle, Lega e Per la buona politica manifestano il loro disappunto sul comportamento dell’assessora alle politiche sanitarie di Lugo, Maria Pia Galletti.

È a lei infatti che nei mesi scorsi era indirizzata l’interrogazione congiunta della totalità dei gruppi di minoranza nella quale si chiedevano le azioni concrete dell’Amministrazione comunale volte alla riapertura del punto nascita dell’ospedale Umberto I di Lugo, così come per il futuro del servizio di Ostetricia, neonatale e pediatrico.

«Nella sua risposta – spiega la capogruppo della lista Per la buona politica, Roberta Bravi - l’assessora sostiene che già nel 2019 i parti erano calati significativamente e che per questo motivo il punto nascita è stato disattivato. Afferma anche che “l’Amministrazione intende comunque proseguire nella linea politica espressa finora, portando avanti le istanze della comunità che rappresenta, mantenendo una posizione di stimolo e richiesta anche sul Punto nascita, con una visione complessiva dei servizi sanitari erogati, che non può essere completamente slegata da valutazioni sui numeri d’utenza o sulla possibilità di mantenere o reperire il personale medico adeguato al servizio”, citando a conforto il nuovo Pronto Soccorso, l’assistenza medica di base e la casa di comunità. Peccato che nell’interrogazione congiunta di noi esponenti della minoranza, avevamo chiesto quali azioni l’assessore con delega alle Politiche sanitarie intendesse assumere in riferimento all’impegno, già assunto ad ottobre 2020, sulla riapertura del Punto nascita dell’ospedale e di Ostetricia. E di questo si doveva discutere, entrando nel merito».

La capogruppo civica è infastidita anche dall’assenza dell’assessora in Consiglio, durante il quale eventuali chiarimenti potevano essere avanzati dagli interroganti.
«Quel che è peggio – attacca Roberta Bravi – è che l’assessora Galletti non si è nemmeno presentata per la discussione dell’interrogazione che riguardava la sua funzione. Inaccettabile la non risposta, così come il comportamento tenuto, di totale mancanza di rispetto dell’assemblea consiliare e dei cittadini che lamentano il disservizio e aspettano risposte e azioni coerenti».
Non sono per nulla soddisfatti i gruppi consiliari, e poco conta che nella risposta sia stata allegata anche una nota del direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori.
«La solita risposta non risposta che conferma l’inquietante futuro di alcuni reparti – aggiunge il capogruppo della Lega Fabio Cortesi –. Qualcuno abbia il coraggio e la responsabilità di chiarire quali scelte saranno destinate all’ospedale Umberto I di Lugo».

«Il Movimento 5 Stelle – chiosa il capogruppo Mauro Marchiani, che per primo sollevò perplessità sulla soppressione del Punto nascita – ha sempre alta l’attenzione sulla questione sanitaria lughese ed è fortemente preoccupato delle continue contraddizioni tra le amministrazioni e i governi dei vari livelli regionali».

«È l’ennesima promessa a vuoto, che tale rimarrà – concludono i capigruppo -; sicuramente utile a fini propagandistici, ma che di fatto non troverà mai alcuna attuazione».

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