La bici è stata sempre la sua vita, diventandone purtroppo anche il motivo della morte. È in seguito a una brusca caduta infatti che sarebbe deceduto il 76enne lughese Ferdinando Benedetti, da tutti chiamato simpaticamente Ferdy.
Il suo cuore ha cessato di battere nella serata di giovedì nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bufalini di Cesena, nel quale era ricoverato dal pomeriggio di martedì 1 agosto, dopo il trasferimento d’urgenza dal pronto soccorso di Lugo, dove era giunto in sella alla sua bicicletta verso mezzogiorno, dopo circa due ore da quella accidentale quanto tragica caduta.
Per l’anziano, da quando era andato in pensione dopo anni di lavoro come cantiniere, quella delle due ruote era diventata molto più che una passione. Con gli amici del Pedale Bianconero di cui faceva parte, si metteva in sella almeno quattro volte alla settimana, proprio come ha fatto quel martedì.
È sulle colline di Brisighella, località in cui era nato, che è iniziata quell’odissea. Nel rincasare, pare che uno dei copertoni della bici sia come esploso, facendo cadere l’uomo a terra. Apparentemente nulla di grave, solo una piccola botta con la testa che il caschetto avrebbe comunque attutito, tant’è che Benedetti ha provveduto autonomamente a sostituire il tubolare per poi ripartire con altri quattro ciclisti del gruppo che lo hanno atteso.
Nel tragitto, tuttavia, verso Faenza gli amici si accorgono che fatica a respirare. Poi sempre di più, anche se Benedetti sembrava non essere particolarmente preoccupato. Lo sono di più gli altri ciclisti, che decidono dunque di accompagnarlo al pronto soccorso di Lugo, dove arriveranno pedalando sulle loro gambe e si saluteranno dandosi appuntamento per la prossima uscita.
All’Umberto I – come racconta il figlio Angelo – refertano all’uomo una sorta di ematoma a livello cervicale e la lesione di una vertebra. Condizione che – pur non sapendolo – gli oltre trenta chilometri percorsi dal padre per tornare a Lugo hanno sicuramente aggravato. Una situazione, peraltro, per cui a soffrirne come diretta conseguenza pare essere stata la trachea; da qui la respirazione difficoltosa.
La gravità del quadro ha comportato un urgente trasferimento al nosocomio cesenate; il ferito è arrivato intubato per poi rimanervi fino al decesso avvenuto giovedì sera in seguito – come riferisce sommariamente il figlio – a uno choc settico derivante da una lesione della stessa trachea.
La data dei funerali di Ferdinando Benedetti verrà fissata solo dopo il nullaosta dell’autorità giudiziaria, che non si esclude che possa disporre l’autopsia. Nemmeno due mesi fa, un altro 76enne lughese ha perso la vita in sella alla sua bici. In quell’episodio, ad essere investito da un’auto che non gli ha lasciato scampo è stato Francesco Zaganelli, molto conosciuto in città per il salone di acconciature di cui si era occupato.
