Lughese scomparso per 10 anni e ritrovato in Grecia. La mamma: "Felice che stia bene"

La notizia del ritrovamento in Grecia di Adamo Guerra – il lughese sparito da 10 anni che i parenti credevano ormai morto dopo essere sparito nel nulla e alla luce del tenore delle lettere ritrovate nella sua abitazione –, ha suscitato clamore in tutta Italia, irrompendo all’improvviso nella quotidianità di due famiglie. La sua e quella che si era creato prima di andarsene innescando un turbine di emozioni e sensazioni contrastanti per le due figlie, Rebecca di 26 anni e Carlotta di 22, ma anche per l’anziana madre Pasqualina, vedova del marito Paolo solo da qualche mese.
La madre
«Sono contenta che l’abbiano trovato e che stia bene». Queste le poche parole con cui risponde alle domande la madre, affacciandosi dalla finestra di casa, quella in cui vive da sempre, proprio sopra allo storico negozio di casalinghi dei fratelli Paolo e Dino Guerra. Un po’ più vaga e diffidente lo è quando deve dire se ha voglia di rivederlo. Ma è anche vero che la morte del marito, questa purtroppo vera, l’ha profondamente segnata ed è questo che non la fa stare bene. Lo stesso dolore, peraltro, con cui ha dovuto convivere il marito, nella speranza di rivedere il figlio e nell’incapacità di capire quel gesto.
L’ex suocero
Nemmeno
l’ex suocero, anche se con più spensieratezza, sa darsi una spiegazione per quell’allontanamento tragicamente camuffato in suicidio. È lui stesso a dirlo dal cortile di casa, lo stesso in cui si affaccia l’abitazione della figlia Raffaella, l’ex moglie di Adamo Guerra che grazie al programma “Chi l’ha visto” ha saputo che l’uomo viveva a Patrasso, in Grecia. «È sparito tutto in una volta senza un perché – ribadisce l’ex suocero Pietro Borghi –.
Non si lasciano moglie e figlie in quel modo. Loro due quando hanno saputo del ritrovamento sono rimaste a bocca aperta, ma io in tutti questi anni non me la sono sentita di chiedere cosa provassero. Me lo posso immaginare, perché se era inspiegabile per noi, per loro poteva essere solo peggio».
Nel frattempo rincasa Raffaella. Scendendo dall’auto con lo sguardo sembra volerci dire che ha già capito per cosa siamo lì. Stenta un sorriso a mo’ di scudo contro quello che deve provare e cerca di lasciarsi andare, al punto di sembrare quasi serena. «Ero così anche prima – risponde l’ex moglie dello scomparso –. Sono situazioni non certo facili, ma tutto questo l’ho fatto per ritrovare una persona. Quindi la speranza c’è sempre stata. Sia chiaro, io ho lottato solo per il lato umano e oggi quello che prevale è la delusione».