Per tutti i romagnoli un raddoppio di spesa secco fra il 2021 e il 2023, con qualche possibilità di spendere meno nel mercato libero, rispetto alle tariffe “tutelate”. Con Rimini che risulta la più economica, Forlì-Cesena la più costosa, Ravenna la meno attenta ai consumi. È quanto emerge dall’analisi condotta da Segugio.it che mostra come negli ultimi due anni i costi per le bollette siano saliti ovunque in Italia. A livello nazionale, le famiglie stanno spendendo per luce e gas 2.818 euro in media nel 2023, quando invece nel 2021 la spesa per dodici mesi si fermava a 1.303 euro. Una spesa che può ridimensionarsi con le opportunità del mercato libero, dove in media si è passati da 1.192 euro di budget annuale per le bollette agli attuali 2.221 euro. In Emilia-Romagna si spende poco di più: a livello regionale la spesa annua per le bollette è passata da 1.408 a 2.820 euro, con aumenti per il mercato libero ridimensionati ad un 76%. In questo caso la spesa annua è infatti passata da 1.282 a 2.250 euro.

La spesa luce in Romagna
La situazione romagnola si discosta di poco, con Forlì-Cesena che paga il dazio più alto della spirale inflattiva che è partita proprio dai costi energetici. Benché i consumi di luce siano calati del 15% (partivano però dalla ragguardevole quantità di 3097 kw/h annui, soglia più alta in regione dopo Modena), la spesa in mercato di “maggior tutela” è infatti cresciuta di ben il 137%: se nel 2021 per la corrente elettrica si spendeva in media 589 euro, ora una famiglia deve prevedere 1.394 euro di spesa all’anno. Un bel balzo anche per le tariffe del mercato libero: dai 535 euro che normalmente i cittadini del Forlivese e del Cesenate dedicavano alle bollette della sola luce, adesso sono passati a una spesa di 1.019 euro. Va meglio, ma di poco, a Ravenna. I consumi sono calati, per la corrente elettrica, solo dell’11% (partivano da una soglia media un po’ più virtuosa, di 2888 kw/h annui), ma la spesa per il mercato a maggior tutela è cresciuta del 134%: ora nella provincia bizantina bisogna mettere in conto 1.359 euro all’anno per le bollette della luce, contro i 581 di 24 mesi fa. Se si è spuntato un buon contratto nel mercato libero le cose possono andare meglio: mediamente si spendono 1.009 euro, quando prima ci si fermava a 519 euro. Rimini è un po’ meno cara. Ha ridimensionato più di tutti i consumi (erano di 3.015 kw/h annui, adesso sono solo di 2.511, con un calo del 17%), ma è anche più competitiva nelle spese. Nel mercato tutelato si spendono 1.338 euro all’anno (prima, per la luce, ci si fermava a 596 euro), in quelli liberalizzato si riesce ancora a stare sotto i mille euro. In media 985, anche se l’aumento è dell’83% sui 519 di prima.
Gas, Ravenna la più costosa
Forte l’ascesa anche per il gas, anche se percentualmente meno importante. A Ravenna le famiglie ne hanno consumato il 23% in meno, ma spenderanno l’82% in più. Nel 2023 il budget per riscaldamento e fornello è di 1.546 euro, contro gli 850 euro del 2021. Va meglio se si ha un contratto stipulato nel mercato libero: ora si sborsano 1.355 euro, erano 777 due anni fa. A ruota arriva Forlì-Cesena, dove mediamente ora si spendono 1.541 euro nel mercato tutelato, 1.301 in quello libero. Rimini consuma meno e spende meno: nel 2023 solo 807 metri cubi di gas all’anno (919 a Ravenna, 920 a Forlì-Cesena) e 1.359 euro spesi nel mercato tutelato (756 due anni fa). “Solo” 1.208 euro è il budget di spesa nel Riminese nel mercato libero, quando per il gas ci si fermava a una media di 699, avendo un contratto liberalizzato.
Fatte le somme, a Forlì-Cesena si spendono, nel mercato tutelato, 2935 euro per gas e luce, a Ravenna 2905 euro, a Rimini 2696, con percentuali di rincaro tra il 99 e il 111%. E poca è la consolazione sapendo che Arera ha annunciato per luglio un ridimensionamento dell’1,1% delle spese rispetto a maggio.