"Lotteria" del Pnrr, Montegridolfo candidato

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Borghi spopolati, 20 milioni di euro in palio dal Pnrr. Montegridolfo punta tutto sul turismo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede fondi per finanziare progetti di rilancio economico e sociale dei borghi storici e dei paesi minacciati dallo spopolamento. Si tratta dell’azione “A” della misura 2.1 nel settore del turismo e della cultura, definita “Attrattività dei borghi”. Tradotto. Per ogni progetto selezionato il ministero della Cultura metterà a disposizione 20 milioni di euro. Scaduta la manifestazione d’interesse il 31 gennaio, a tenere col fiato sospeso resta la data del 31 marzo, quando la Regione dovrà presentare il Comune (e dunque il borgo) prescelto. In lizza per l’Emilia-Romagna si stagliano ben 31 paesi, tra cui Montegridolfo, gioiello architettonico del Riminese sotto il tetto dei mille abitanti. Le attività che lo caratterizzano sono un piccolo alimentari ed una farmacia in località Trebbio, oltre ad un panificio.

Intanto sul versante scuole all’appello rispondono “presente” quella dell’infanzia e la primaria. «La cifra a disposizione suona come una lotteria, – riconosce il sindaco Lorenzo Grilli – non solo perché è a 6 zeri, ma soprattutto in quanto destinata a un centro piccolo come il nostro. Così il rapporto tra beneficio e numero di abitanti diventa davvero spropositato, (circa 20mila euro ndr), specie se consideriamo il cuore del borgo, dove risiedono una quarantina di persone». Nessun dubbio sul progetto da proporre: «Montegridolfo è il primo paese della linea gotica sfondata nel 1944, dove resta un museo imperniato proprio sul passaggio del fronte, quindi non potevamo che proporci come luogo di destinazione turistica». L’idea di base, prosegue il primo cittadino, consiste nel «potenziare la rete di collegamenti del centro, superando altresì le barriere architettoniche. Ad oggi, in effetti, per chi arriva nel cuore storico c’è soltanto una rampa d’accesso». Ed aggiunge: «Oltre alla riqualificazione degli esterni del castello, è stata prospettato di realizzare una sorta di ascensore, posizionato ad hoc, per facilitare l’ingresso». L’idea, maturata dall’assessore alla Cultura nonché docente a San Marino, Marco Musmeci, «accrescerebbe anche il numero dei partecipanti alle manifestazioni culturali», rileva. Al contrario il Comune da qualche anno non fa più parte della società fondata nel 1995 dalla stilista Alberta Ferretti, ora gestita dal figlio, che ha realizzato tra l’altro un albergo diffuso, restaurando l’area intorno al Castello. Monumento questo che risalente all’inizio del Cinquecento è in buono stato, sottolinea Grilli, anche se si rileva «qualche criticità su rampa d’accesso, torre dell’orologio e muri di contenimento, per il dissesto idrogeologico inasprito dalla siccità degli ultimi tempi». Tutti interventi su cui potrebbe ricadere quindi la pioggia di fondi. «Stilando il progetto, abbiamo portato sotto i riflettori il grande potenziale del nostro territorio. Fermo restando che ci rendiamo conto benissimo – sottolinea - che il bando ambisce al ripopolamento delle zone e non va inteso come messa a nuovo di una testimonianza storica. L’ambizione – ribadisce - che serpeggia tra la maggior parte dei cittadini è rendere Montegridolfo una meta turistica, creando i presupposti per attirare le nuove generazioni, disposte a ritagliarsi un’attività alternativa a quelle legate all’industria o al turismo sulla costa». Ora non resta che incrociare le dita, nella speranza di varare un «circolo turistico che sia proprio dell’entroterra con benefici a cascata sugli altri settori, per inaugurare un nuovo indotto economico rispetto a quello tradizionale», conclude.

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