Longiano, due casse anti-allagamenti scaldano gli animi a Budrio

Riunione vivace per due casse d’espansione che dovrebbero sorgere su un’area di 15 ettari. Se ne è parlato nel consiglio di frazione a Budrio, dove hanno presentato il progetto Sara Vannoni e Vanni Alberto, funzionaria e responsabile dell’Ufficio Sicurezza Territoriale e protezione civile dell’Agenzia regionale (ex Servizio tecnico di bacino), e Alberto Vanni, responsabile settore manutenzioni del Consorzio di bonifica della Romagna. Presenti il sindaco Mauro Graziano e l’assessore Lorenzo Campana, oltre al presidente di quartiere Luca Decarli. In sala, ad ascoltare, anche il sindaco di Gambettola, Eugenio Battistini.
«I cambiamenti climatici sono diventati un’evidenza per tutti noi - ha introdotto il sindaco Graziano - e la frequenza con la quale si verificano eventi atmosferici di portata eccezionale fa sì che chi amministra il territorio debba dare risposte efficaci nella prevenzione, per salvaguardare il territorio e i cittadini. Il Consorzio di Bonifica e la Regione hanno attivato azioni di pulizia dei corsi d’acqua e realizzato vasche di laminazione in diversi punti. Anche il nostro territorio comunale è stato oggetto di studi tecnici che sono alla prima fase di progettazione, ancora in stato embrionale. Gli enti garantiscono grande disponibilità al coinvolgimento e al confronto sia coi cittadini che con l’amministrazione, prima di definire il progetto definitivo. Naturalmente qualsiasi intervento deve essere realizzato nel rispetto della tutela ambientale, paesaggistica, e soprattutto dei diritti dei cittadini. Mi impegno a seguire attentamente l’evolversi della progettazione e a tenere informati tutti, affinché l’eventuale progetto definitivo possa conciliare tutela del territorio, impatto ambientale e diritti dei cittadini».
«Quella studiata è la migliore soluzione tecnica possibile - hanno detto gli esperti - e se ne avvantaggiano sia i territori a monte (Longiano, ndr) che quelli a valle (Gambettola, ndr), mettendo in piena sicurezza tutta l’area. Le casse di laminazione servono a evitare i disastri che abbiamo visto l’anno scorso a maggio e anche quest’anno. Si tratta di creare due invasi per una superficie complessiva di 15 ettari, profondi due metri, dove in caso di piena l’acqua verrebbe stoccata e poi nel giro di pochi giorni rimessa nel torrente Rigossa. Abbiamo fatto uno studio approfondito, partendo da monte fino a valle, e qui c’è la migliore situazione per creare gli invasi. Più a monte servirebbero svariate vasche e con pendenze che non permetterebbero di ottenere lo stesso risultato. Più a valle servirebbe a poco e non ci sono terreni idonei. Si tratta di un progetto preliminare, entro gennaio ci sarà quello definitivo. Poi, con tutti i passaggi di legge da fare, la realizzazione non avverrà prima di due anni. I proprietari potranno scegliere di vendere i terreni al demanio idrico, ricevendone un corrispettivo a prezzo di mercato, oppure potranno rimanerne proprietari e ricevere un’indennità per il diritto di superficie. I terreni possono essere tenuti a prato o ci sono da mettere a dimora degli alberi».
In sala ci sono state varie obiezioni da parte soprattutto di coloro che dovranno cedere i terreni. «Non capiamo bene perché queste vasche di laminazione vengano fatte a Budrio - è stato detto - in un’area abitata, con la scuola e i campi sportivi a 30 metri di distanza. Qui ci sono tante case, in un quartiere che si è urbanizzato moltissimo. I beneficiari sono solo i residenti di Gambettola: deve essere quel Comune a mettere a disposizione le aree. Molti di noi vivono del lavoro della terra: adesso che faremo? Non ci piace nemmeno avere dei laghi sotto casa, col rischio di zanzare e acquitrini. Due manutenzioni all’anno stanno a significare che avremo canneti e animali vicino alle abitazioni».