Longiano, petizione anti-vandali inascoltata: sfogo del quartiere

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Petizione popolare per la sicurezza urbana ancora senza risposta: dopo episodi preoccupanti che si sono verificati anche in altre frazioni del territorio longianese, il quartiere di Budrio-Badia incalza l’amministrazione comunale. A metà marzo, a seguito di vandalismi nei parchi e sugli arredi pubblici, con cassonetti lanciati nel torrente, furti nei cimiteri, litigi in strada e danni a proprietà private, incluso un principio d’incendio doloso notturno, il presidente dell’organismo di rappresentanza delle due frazioni a valle aveva sollevato il tema con tanto di petizione. Ora Michele Fratellanza torna alla carica, segnalando che «crescono gli atti di vandalismo e di aggressività: segnali di disagio del mondo giovanile, ma non solo. Non credo, come afferma qualcuno, che il fenomeno sia colpa del lockdown, ma ha certamente accresciuto il problema, perché l’attenzione collettiva si è concentrata sull’emergenza sanitaria ed economica. Ci siamo resi conto ancora una volta di quanto sia importante il tempo della scuola per i nostri ragazzi. In ambito sociale, la caduta delle ritualità e della capacità di ascolto è diventata la vera insidia. E così questi fenomeni hanno un’eco particolare in questo tempo ricco di incertezza e povero di politica, nel quale siamo costretti ad adottare misure e comportamenti che ci caricano di paure». Come reagire? «Non possiamo affrontare la situazione mettendo in atto solo azioni repressive o di contenimento - prosegue Fratellanza - Non è possibile che questa deriva possa essere affrontata da una sola componente, che sia la famiglia o la scuola. Serve fare rete, con progettualità partecipate di territorio, capaci di contenere i profondi disagi delle nuove generazioni, per guardare avanti con programmi di concreta sperimentazione, per premiare l’esempio di quei giovani che invece si impegnano. Già dal 2020 il quartiere di Budrio e Badia ha ascoltato i residenti. Vari i suggerimenti scritti in una petizione sulla sicurezza, per la convivenza, che nel marzo scorso è stata data agli organi competenti del Comune di Longiano. Siamo a fine giugno e rimane ancora senza una risposta». Il presidente del quartiere non molla: «Il problema è complesso, ma ritengo che le soluzioni possano essere promosse solo da chi amministra il territorio, avendone il consenso e gli strumenti per curare il tessuto sociale. Perciò rimango senza parole per i tempi lenti dell’amministrazione nel dare risposte su un tema degno di alta attenzione come quello della sicurezza urbana, denunciato nella petizione del 15 marzo scorso dai residenti del quartiere di Budrio e Badia di Longiano».

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