Ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna contro il Comune di Longiano per non dover pagare gli oneri e fare i parcheggi pubblici. Lo ha presentato la diocesi di Cesena-Sarsina in merito ai lavori progettati nella parrocchia di Budrio, dove la vecchia chiesa, ora usata come deposito, verrebbe abbattuta per lasciare spazio ad un nuovo fabbricato più grande per le attività parrocchiali.
La vicenda
La parrocchia di Budrio nei mesi scorsi ha sviluppato un progetto per la costruzione di un nuovo edificio, di circa 650 metri quadrati su due piani che ha anche presentato alla popolazione e su cui si è interfacciata con la Curia vescovile. Nelle settimane scorse il referente del progetto poi si è confrontato con l’ufficio tecnico di Longiano. È emerso che la casistica specifica non sarebbe tra quelle che prevedono l’esenzione dagli oneri di legge. Secondo la diocesi, come si legge nel testo inviato al Comune di Longiano «in quanto opere di urbanizzazione secondaria, gli edifici di culto e le loro pertinenze non sottostanno alle norme che prevedono ulteriori oneri urbanistici. E rientrano fra le pertinenze dell’edificio di culto i locali, come la canonica e altre strutture ricettive, destinate a operare le attività di catechesi, caritative e di formazione umana e spirituale». «Gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione, non è dovuto per gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche realizzate dagli enti istituzionalmente competenti. Pur riconoscendo la pubblica utilità dell’opera, per l’Amministrazione comunale di Longiano non è riscontrabile il requisito dell’apertura alla collettività indifferenziata». Da qui la richiesta alla parrocchia di Budrio di pagare per intero gli oneri.
La preoccupazione del parroco
«L’iniziativa del ricorso ci riguarda direttamente ma è stata presa dalla Curia – conferma il parroco di Budrio don Filippo Cappelli – sentito il tecnico Turci. Si tratta di un atto burocratico e per noi non ci sono le condizioni per far a scattare i pagamenti. Se ci chiedono anche la disponibilità per parcheggi pubblici e verde, oltre agli oneri di urbanizzazione ci toglierebbero risorse e spazi importanti. È una cosa che non avevamo previsto. Così non ci sarebbero più le condizioni per poter fare i lavori. La Curia ritiene, invece, che ci siano tutti i presupposti per le esenzioni previste dalla legge regionale. Il Tar dovrà, a nostro avviso, darci ragione. Mi auguro che la questione si risolva al più presto, favorendo la costruzione di opere che vengono realizzate non per un interesse privato, ma per tutta la comunità».
La risposta del sindaco
«Si tratta di una questione prettamente tecnica – risponde sul tema Mauro Graziano, sindaco di Longiano -, che si trascina dalla passata legislatura, sulla quale la volontà politica non può in alcun modo incidere. Personalmente auspico che possa essere definita in tempi brevi in modo tale che l’intervento possa partire prima possibile».