Longiano, l'esorcista: "Ecco come agisce il diavolo e come reagire"

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Domande a raffica alla conferenza con l'esorcista, per il quale il «Covid prezioso alleato del diavolo». La parrocchia di Budrio, guidata da don Filippo Cappelli, ha promosso un incontro con l'esorcista diocesano don Gabriele Foschi in una serata dal titolo “Il demonio e la sua sconfitta”. Venerdì sera all'incontro in chiesa sono intervenute una cinquantina di persone. Don Gabriele Foschi, parroco e membro dell’Associazione internazionale esorcisti, è attualmente l'esorcista della diocesi di Cesena-Sarsina, incarico abbastanza recente, ma che aveva già svolto anche fino a una decina di anni fa. «L'esorcista può essere solo un sacerdote – ha sottolineato – su incarico del vescovo. Vi invito a fare attenzione, visto che in giro ci sono tanti millantatori che non hanno titolo e possono solo rovinare le persone. A Sarsina c'è il nostro santuario esorcistico e qui operano parroci delegati come “benedicenti”: sono gli unici autorizzati in questo compito. Gli “altri” sono stregoni o fattucchieri e diffidate di loro anche se dicono si riferirsi a padre Pio o ad altri santi. Per essere veri esorcisti occorre essere in comunione con la Santa Chiesa, solo chi è delegato dal vescovo può vincere il demonio». Poi don Gabriele Foschi è entrato nei particolari: «Il diavolo opera con modalità spregiudicate: l'importante è non farsi influenzare perché lui direttamente non può farci del male, ma può agire solo insinuandosi nelle persone e muovendole a fare cose sbagliate. Non può entrare in chiesa o toccare l'acqua benedetta, ma può parlare con lingue sconosciute, come quel ragazzino che portato al mio cospetto mi parlava in un latino perfetto. Il diavolo si manifesta in vari modi: con bestemmie e parolacce, con il rifiuto del sacro, o svelando segreti sulle persone. Ha una forza sovrumana, ma teme il collare di San Vicinio. La sua arma è la tentazione: si batte con la preghiera ed evitando alcuni oggetti facilitatori che ci rendono vulnerabili». E l'esorcista ha mostrato ai presenti vari oggetti da evitare: dalle carte dei tarocchi, alle immagini con i teschi, dai drappi viola con simbologie celtiche a candele colorate, da libri e testi pagani o tatuaggi con simbologie diaboliche. «Se perdiamo la fede diventiamo più fragili - ha rimarcato don Foschi - Il diavolo è furbo, ti aiuta oggi e poi ti chiede il conto domani, come un usuraio. Evitiamolo. Non facciamoci leggere la mano da cartomanti, evitiamo astrologi, non usare droghe e alcol. Un moderno sistema del diavolo per intrufolarsi nei giovani oggi è anche l'abuso di internet che permette a lui e alle sette sataniche di plagiare i giovani e farli diventare emotivamente sudditi. Il Covid ha accelerato il fenomeno, la depressione è terreno fertile, la ricerca spasmodica in internet può far cadere nelle sue grinfie. Anche lo streaming e le lezioni a distanza nel periodo di lockdown hanno accelerato il fenomeno. Insomma il Covid è stato un moltiplicatore delle nostre paure e delle nostre fragilità. Le persone hanno invece bisogno di guardarsi negli occhi e anche della presenza fisica. Per batterlo occorre essere più forti e appoggiarsi a Gesù». Poi ha risposto a varie domande poste dal pubblico, alcuni preoccupati su come comportarsi con i figli o come evitare loro l'abuso della rete, oppure come fare se ci sono infestazioni di spiriti nelle case, in quanto in zona qualcuno riferisce di case “dove si sente”, oppure situazioni contaminate dal malefico. «Abuso di droga, alcol e sesso – ha concluso don Foschi – sono un mix terribile per assoggettare le persone e sono concause per cadere nel satanismo. Ripariamoci nella fede e nella preghiera».

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