Longiano, dopo i negozi chiude anche la banca: sos da Budrio

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Ennesima vetrina vuota: amarezza e preoccupazione per la progressiva perdita di servizi nel quartiere. Nella frazione di Budrio continuano a chiudere i battenti negozi e attività. Ma forse sarebbe più giusto dire che gran parte del comune di Longiano vive un momento di difficoltà, visto che anche nel capoluogo ci sono state cessazioni di attività. Il presidente del Consiglio di frazione di Budrio-Badia di Longiano mette l’accento sulla recente chiusura della banca che si trovava a Budrio. Si è spostata nel territorio comunale di Gambettola, che annovera già altre 7 istituti di credito diversi. Ma, al di là di questo caso specifico, sono diverse le vetrine rimaste vuote in quella zona. «Nessuno si salva - afferma Michele Fratellanza - Le ragioni forse sono le tasse troppo alte, gli adempimenti burocratici asfissianti, gli affitti e le utenze che strozzano, la concorrenza delle catene commerciali. Molte domande vengono alla mente, da rivolgere anche alla politica locale. Sono necessarie nuove linee di dialogo con il territorio e politiche di pianificazione che sappiano avvicinare le famiglie e le aziende». In questi ultimi anni la fuga delle attività da Longiano sembra poi essere stata favorita anche dalla pandemia: «È un collasso - aggiunge Fratellanza - Da qualche giorno anche una banca ha lasciato Budrio e ora il Comune ha un unico istituto bancario con due sportelli: uno sulla via Emilia, l’altro a Longiano capoluogo. In questo modo si limitano servizi locali importanti per i cittadini. Troppe serradte si stanno abbassando, con un “addio, è stato bello finché possibile”. So bene che queste mie parole stimoleranno delle critiche, ma spero che saranno di più le riflessioni costruttive. Sono convinto che sia il caso di parlarne e lanciare un allarme forte. C’è un problema che sbaglieremmo a considerare un affare solo dei commercianti. Ci riguarda tutti». Fratellanza invita a riflettere sul fatto che «i negozi e le piccole botteghe sono parte del panorama e dell’identità delle nostre città. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che ci distraggono e ci accompagnano, si spegne anche la vita nelle strade, che diventano semplici luoghi di passaggio. Inoltre, i negozi sono un presidio che assicura la cura e la pulizia dei luoghi. E soprattutto sono un fondamentale luogo di incontro, dove si scambiano non solo merci, ma anche notizie sulla vita del quartiere e dei suoi abitanti. Sono un conforto, una compagnia per chi vive in solitudine. Perciò bisogna aiutare chi fa impresa e fare “manutenzione” della ricchezza culturale ed economica del nostro territorio».

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