Longiano, cyberbullismo in aumento dopo il lockdown

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Serata con l'esperto di cyberbullismo: «fenomeno in aumento dopo il lockdown».

Il prof 68enne Marcello Rocca, di Longiano, da qualche anno è in pensione ma si avvalgono della sua competenza varie scuole locali e anche fuori dal territorio locale, per tematiche legate ai rischi della rete. Nei mesi scorsi per esempio ha fornito supporto anche a una scuola di Rende, in provincia di Cosenza. L’istituto comprensivo di Longiano partecipa al progetto “Per un web sicuro” promosso dal Movimento italiano genitori (Moige) in collaborazione con la polizia delle comunicazioni. Due sere fa, alla sala San Girolamo, a Longiano, con il patrocinio del Comune, si è svolto l'incontro per fornire informazioni e spunti di riflessione utili per un corretto e responsabile uso della rete, con il professor Rocca.

Per offrire all’incontro un aspetto il più possibile pratico il prof Rocca ha proiettato alcune slide contenenti casi realmente successi e consigli, disponibili anche nella home page del sito scolastico. Il relatore dopo aver illustrato l’uso delle nuove tecnologie, ha analizzato gli aspetti legati al cyberbullismo e al revenge porn sottolineando come: «Negli ultimi anni questi fenomeni si sono ulteriormente aggravati anche a causa del lockdown determinato dalla pandemia. L’uso indiscriminato e spesso sconsiderato dei social ha avuto conseguenze drammatiche: sono purtroppo moltissimi i casi registrati in questi ultimi anni di giovani e giovanissimi che si sono tolti la vita a causa del sexting».

L’esperto ha poi esposto ai presenti le azioni per il contrasto a questi fenomeni che l’istituto comprensivo ha messo in campo quali ad esempio la possibilità, attraverso una specifica sezione del sito scolastico (https://www.iclongiano.edu.it/joomlaFAP/educazione-alla-legalita), raccomandando di «segnalare sempre situazioni che possono rientrare nella casistica di bullismo e cyberbullismo». Al termine della serata ha ribadito che «rimane sempre la responsabilità dei genitori e dei docenti che hanno nei confronti degli adolescenti. Bisogna anche non dimenticare mai come l’esempio che viene dagli adulti, spesso, non sia del tutto educativo».

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