London Stock Exchange: quotarsi in Borsa oggi

DTSocialize Holding, con sede in UK, società titolare del progetto FinTech DTCircle nato dal sogno di Daniele Marinelli, imprenditore di origine italiana, avvia le procedure di quotazione in Borsa al London Stock Exchange (in seguito LSE).

Si concretizza così l’idea visionaria del fondatore di DTCircle, un ecosistema nato dalla consapevolezza che ogni volta che una persona usa i social o Internet sta rilasciando una serie di dati, relativi a gusti e abitudini, che vengono poi venduti (da chi li cattura e li consolida come Big Data)a vari player per scopi di marketing e per influenzare l’utente nelle sue scelte. Marinelli, riconoscendo il valore di questi dati e l’importanza di offrire a chi li rilascia una possibilità di co-guadagno, ha lavorato insieme a sviluppatori e analisti per creare una serie di piattaforme software. Ma non finisce qui, l’imprenditore romano ha voluto far incontrare tecnologia e finanza tradizionale per soddisfare le esigenze in costante evoluzione di persone e aziende in un mondo sempre più online”, dichiara l’ufficio stampa della holding.

Perchè Londra?

Dopo un 2020 dedicato alle ricapitalizzazioni, London Stock Exchange (LSE) vede crescere le richieste di quotazione in borsa e, dall’inizio dell’anno, ne ha registrato il più alto numero dopo la crisi del 2008. Ad oggi si è lavorato su 44 IPO di cui 19 nel settore tech e consumer internet. Londra sembra così essere estremamente attrattiva per chi opera nella tecnologia e nel fintech.

Ma cosa significa fintech? Il termine nasce dalla contrazione di Finance (Fin) e Technology (Tech), a indicare le due radici forti a cui fa riferimento ed è in generale usato per indicare l'innovazione finanziaria resa possibile dall'innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, e anche nuovi operatori di mercato, e questo descrive perfettamente la filosofia di DT Socialize Holding.

Tornando al London Stock Exchange, fondata nel 1801, ricordiamo che è la principale piazza finanziaria europea per capitalizzazione. LSE ha la più alta percentuale di compagnie internazionali quotate al suo interno ed è in assoluto una delle Borse più grandi al mondo in termini di quotazioni (dopo US e Hong Kong). Inoltre Londra è patria di numerose aziende tech e fintech, molte delle quali hanno scelto Londra per quotarsi in Borsa, generando una crescita significativa per le aziende stesse e i loro azionisti.

Oggi stiamo assistendo a un interessante fenomeno relativo a questi tipi di società succitate. Spotify, Slack e Coinbase (in US) e Wise (in UK), hanno deciso di scegliere l’approccio di Direct Listing all’IPO tradizionale. La differenza sostanziale tra i due processi è che l’IPO prevede l’emissione e conseguente immissione sul mercato di nuove azioni mentre nel Direct Listing vengono messe sul mercato azioni esistenti, il cui prezzo verrà deciso, sulla base della legge di domanda e offerta, il giorno stesso in cui l’azienda si apre al mercato con la quotazione. Inoltre il Direct Listing salta la procedura di underwriting da parte delle Banche il che snellisce il processo ma presuppone una forte capacità da parte dell’azienda che lo sceglie di produrre tutti i documenti richiesti, che vanno dallo sviluppo dell’equity story al working capital analysis passando attraverso altre sei fasi di produzione documenti.

Abbiamo commentato questi fatti con Daniele Marinelli (nella foto) che ha dichiarato: “Ritengo che il Direct Listing sia un’ottima modalità di quotazione. Superate le difficoltà di produzione dei numerosi documenti richiesti, aumenta infatti la certezza di arrivare alla quotazione e generare valore per investitori e clienti. E’ per questo che anch’io ho scelto il Direct Listing, avviando di recente il processo di quotazione al London Stock Exchange.”

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