Lo youtuber Barbascura X a Cesenatico per “Ribaltamarea”

Ribaltamarea, la rassegna dell’estate di Cesenatico, riapre l’arena di largo Cappuccini stasera alle 21. La scelta inaugurale guarda a platee legate ai social, podcast, youtuber. A quei luoghi virtuali in cui Barbascura X (che non vuole rivelare il suo nome anagrafico) si è fatto conoscere sin dal 2014, prima ancora che i parlatori-divulgatori diventassero popolari. Stasera presenta Amore bestiale nell’unica data sul territorio. Nato nel 1987 a Taranto, Barbascura è chimico, ricercatore, divulgatore scientifico, ed è quest’ultima peculiarità quella che più lo gratifica, con cui vuole trascinare il pubblico, anche disinteressato, a lasciarsi coinvolgere nel piacere del sapere scientifico.
Cosa racconta, Barbascura, nel suo “Amore bestiale”?
«È uno spettacolo fra stand-up comedy e divulgazione scientifica; lo scopo è di raccontare aspetti bizzarri del mondo animale, e quindi della riproduzione e del sesso in generale, ma è anche uno spettacolo di intrattenimento, quasi due ore per ridere insieme».
Comprende nozioni di educazione sessuale?
«No, semmai di educazione alla biologia sessuale; vorrei espandere i nostri orizzonti, fare capire che, in fin dei conti, in quanto esseri umani siamo una sorta di eccezione alla regola. La riproduzione in natura offre un ventaglio di possibilità con metodi persino incredibili, alcuni fanno ridere, altri sono terrificanti se analizzati con la morale umana. Ogni specie vivente è complicata a modo suo, e si è adattata al proprio habitat. Il mio racconto vuole farci scoprire insieme il ventaglio di possibilità che la natura offre».
Affronta anche la specie umana dotata di intelligenza?
«Parliamo anche del cervello umano attraverso un viaggio che si conclude con i primati per arrivare verso l’essere umano, anche se la visione di intelligenza dell’essere umano è molto relativa. Perché noi conosciamo solo la nostra di intelligenza, ma un ragno non è meno intelligente di noi, lo è tanto nel suo contesto. Noi siamo una sorta di aberrazione evoluzionistica, abbiamo una serie di parametri, un modo con cui il nostro cervello si muove. Ho sempre trovato limitante il fatto di non poterci mettere nei panni di un altro essere, di non capire il “pensiero” di un uccello o di un altro mammifero».
Come è arrivato a essere un divulgatore seguito da 870mila iscritti?
«Quand’ero studente in specialistica a Bologna, nel 2014 da ricercatore, ho aperto il mio canale Youtube, dove ho trovato un tipo di ricerca non accademica, lontano dal laboratorio, che mi piaceva di più, mi dava libertà artistica, sfogo creativo. Avevo iniziato a fare Youtube per passatempo, continuando durante il mio pellegrinaggio in Europa, dove ho fatto il dottorato di ricerca in laboratorio. A un certo punto ho scoperto che riuscivo a veicolare messaggi importanti in un modo leggero, così ho iniziato a scrivere libri e dal 2018 anche spettacoli teatrali. Poi sono arrivati i documentari, televisione, radio, i podcast, e adesso anche la rivista. Ho avviato il filone di satira scientifica che non esisteva, parlando di scienza nel modo più sbagliato possibile. Per me scienza e intrattenimento devono procedere insieme».
Ci parli della nuova rivista.
«Si chiama Il satiro scientifico e il primo numero è uscito in maggio sul tema “Riprodursi male”. Ho formato un team di autori; da un lato divulgatori scientifici per scrivere testi pop scorrevoli; dall’altro comici di stand-up comedy per buttare tutto in caciara. Nella rivista si alterna un articolo serio con un altro più comico. A ottobre il secondo numero».
Euro 20-15. Biglietteria dalle 19.30. Info: 0547 79274

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