Lo yogurt migliore d'Italia è a Santa Sofia

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Il miglior yogurt artigianale italiano è di Santa Sofia, ed è di latte di bufala. La Fattoria Trapoggio si è aggiudicata il primo premio al primo concorso nazionale dedicato allo yogurt organizzato da Ruminantia, web magazine di settore che racconta il mondo dell’allevamento, con la partnership di Casa Artusi e delle Fiere Zootecniche Internazionali.

Il concorso

A concorrere da tutta Italia sono stati chiamati solo caseifici aziendali, vale a dire dove sia presente anche l’allevamento degli animali da cui si ricava la materia prima, il latte. A esaminare i campioni è stato un panel di 15 giudici selezionati fra assaggiatori esperti e addetti al settore e alla fine i finalisti sono stati 10: 3 per il latte vaccino, 3 per il latte ovino, 3 per il latte caprino e un’unica nomination per il latte di bufala, che poi ha conquistato il primo premio assoluto per il miglior yogurt d’Italia. Si tratta della Fattoria Trapoggio di Santa Sofia che con il suo “yogurt dal gusto dolce, con una giusta grassezza, estremamente cremoso, ottenuto attraverso processi tecnologici che ne esaltano la consistenza vellutata e con l’utilizzo di fermenti naturali prodotti dallo stesso caseificio per mantenerne al massimo la naturalezza” come lo ha descritto la giuria.

Bufale in montagna

Jenny Boscherini rappresenta l’ultima generazione della famiglia di allevatori e casari che produce, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi. Cominciarono nel 1914 con 2 mucche e 10 pecore i nonni Ermida e Gasparo, oggi il titolare è il nipote Roberto padre di Jenny e in stalla ci sono anche le bufale. «Abbiamo una decina di bufale in lattazione – spiega Jenny – introdotte una decina di anni fa per curiosità. Nei campi abbiamo creato delle pozze d’acqua dove amano stare soprattutto in estate. Sono animali molto intelligenti, sono molto sensibili e si affezionano a chi le accudisce, insomma hanno anche loro più esigenze». Con il loro latte viene filata un’ottima mozzarella, e prodotto il “big di bufala” una forma che stagiona dai dieci mesi, e un formaggio a crosta fiorita prodotto solo in alcuni momenti dell’anno, e lo yougurt. «Produrre lo yogurt è molto semplice, perciò quello che conta è un latte che sia molto buono – spiega Jenny Boscherini –. Nel nostro caso, il latte appena munto viene pastorizzato poi acidificato naturalmente con l’aggiunta dei fermenti, nati qui, utilizzati per la produzione precedente dello stesso yogurt. Una volta coagulato, viene rotto e messo a spurgare e poco dopo invasettato. La peculiarità dello yogurt di bufala è la particolare consistenza: è più sodo e compatto perché il latte è più ricco di proteine e risulta meno acido». Oltre a quello naturale c’è anche al gusto amarena, frutti di bosco, nocciola e pistacchio.

Produzione di qualità

In stalla, poi, ci sono oggi una ventina di mucche e 80 pecore e capre, la produzione, anche a latte crudo, della Fattoria Trapoggio contempla il famoso Raviggiolo che è anche Presidio Slow Food, Boscherini infatti è uno dei pochissimi che lo produce rispettando il disciplinare che ha recuperato la tradizione autentica di questo formaggio fresco che si produce fino a marzo,quindi ricotta, scquacquerone, formaggi vaccini o pecorini stagionati e semi stagionati. Oltre alla vendita diretta in Fattoria, dove è possibile anche fare visite e scoprire tutta la produzione dalla mungitura alla stagionatura, i prodotti sono nella bottega aziendale Il Golosone di Santa Sofia (via Gentili 3/a) oppure ai banchi dei mercati agricoli di Forlì e provincia: a Santa Maria Nuova il lunedì, a Cesena sabato e mercoledì, a Forlimpopoli il giovedì.

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