Lo strumento della Legge sul sovraindebitamento

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Come noto il legislatore ha messo in campo da tempo numerosi strumenti normativi diretti a definire lo stato di crisi di un soggetto, persona fisica o giuridica, che si trova in una situazione oggettiva di eccessivo indebitamento. Oltre ai tradizionali strumenti offerti dalla legge fallimentare per i soggetti “maggiori”, quali Concordato Preventivo e l’Accordo di Ristrutturazione dei debiti, la Legge n. 3/2012, recentemente modificata dalla l. 176/2020 (entrata in vigore nel dicembre scorso), consente all’ASD ed ai loro amministratori di definire (mediante un cosiddetto “saldo e stralcio”) la propria posizione debitoria, spesso derivante da accertamenti erariali anche di rilevante entità. La Legge sul Sovraindebitamento consente quindi all’ASD ed all’amministratore di presentare un unico ricorso con il quale chiedere all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) la nomina di un Gestore della Crisi con il quale poter impostare una proposta di accordo da rivolgere ai propri creditori, anche nel caso in cui la platea dei creditori fosse rappresentata dalla sola Agenzia delle Entrate. L’ASD - ed il suo amministratore che fosse chiamato dall’Agenzia delle Entrate quale corresponsabile del debito erariale – potrebbe quindi formulare una proposta di definizione a saldo e stralcio del debito, mettendo a disposizione dei creditori risorse fornite da soggetti terzi, ovvero risorse liquide o beni dello stesso amministratore. La procedura prevede una preventiva relazione di attestazione e fattibilità redatta dal Gestore delle Crisi nominato dall’OCC, nonché il deposito della proposta in Tribunale, cui farà seguito la fissazione di un’apposita udienza entro la quale i creditori saranno chiamati ad esprimersi con un voto favorevole o negativo alla proposta formulata dal debitore, con l’avvertenza che il silenzio viene equiparato sostanzialmente ad un voto favorevole. È appena il caso di osservare che spesso tali proposte di accordo ottengono il voto favorevole dell’Agenzia delle Entrate per il semplice fatto che questo creditore qualificato è tenuto a pronunciarsi sulla proposta all’esito di un giudizio di convenienza economica rispetto all’alternativa liquidatoria, ovvero rispetto alla possibilità accordata dalla legge di procedere con esecuzione forzata sui beni dell’ASD e del suo amministratore corresponsabile, spesso privi di risorse proprie. Ma quando l’ASD può accedere alla procedura di Sovraindebitamento ora descritta? Ogni qualvolta possa essere esclusa l’assoggettabilità dell’ASD al fallimento. È dunque importante capire quando l’ASD è passibile di fallimento o meno: solo in quest’ultimo caso essa potrà accedere al Sovraindebitamento. La legge fallimentare prevede siano fallibili gli imprenditori che esercitano una attività commerciale e lo facciano esprimendo volumi di affari e limiti dimensionali ben precisi, sotto i quali il soggetto giuridico non è fallibile. Per poter accedere al Sovraindebitamento l’ASD deve quindi dimostrare di non aver esercitato attività commerciale, ovvero di averla esercitata entro i predetti limiti quantitativi, ovvero per importi non rilevanti. La Cassazione, anche recentemente, con la decisione 2 ottobre 2020 n. 21145, ha infatti chiarito che sussiste in capo all’ASD il requisito dell’esercizio dell’attività di impresa tutte le volte in cui sussista una proporzionalità tra costi e ricavi (cd. lucro oggettivo) e l’ASD abbia in concreto svolto, esclusivamente o prevalentemente, attività di impresa commerciale. Nel caso concreto, il professionista esperto di diritto concorsuale potrà dunque facilmente accertare l’esclusione dei presupposti di fallibilità in capo all’ASD, fornendo la propria assistenza per impostare una proposta di accordo con cui richiedere l’accesso ai benefici della legge sul Sovraindebitamento. La normativa di riferimento, dunque, offre delle opportunità senz’altro interessanti per le ASD (ed i relativi amministratori), sulla cui applicabilità ed utilità occorre sempre ed attentamente riflettere.

* Associato alla Camera degli Avvocati tributaristi della Romagna

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