Lo sguardo verso il cielo, a Rimini la tappa “bimbi-astrofisici”

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Conoscere meglio l’ambiente guardando l’universo con la testa all’insù. Sarà Rimini l’ultima tappa del “Cielo itinerante”, un’iniziativa che fino ad agosto percorrerà l’Italia da Nord a Sud per fare formazione puntando a stelle e pianeti. Ad animare le giornate i volontari dell’associazione “Il cielo itinerante” (da cui prende il nome il progetto), giovani che hanno alle spalle percorsi universitari di studi nell’ingegneria aerospaziale, nell’astrofisica, nella comunicazione della scienza e che trasmettono la loro passione per la scienza ai più piccoli. Ogni tappa del tour prevede una giornata di attività pratiche e manuali per stimolare la creatività ed esperimenti su temi specifici e una serata dedicata all’osservazione del cielo con i telescopi ma anche a occhio nudo, per imparare a orientarsi tra le stelle e a riconoscere le costellazioni.

Il primo incontro c’è stato con i bimbi di Mazara del Vallo. Tra le tappe, Crotone (Calabria), Stigliano (Basilicata), Taranto e San Nicandro Garganico (Puglia), Scapoli (Molise), Pianella (Abruzzo), per chiudersi il 24 agosto proprio a Rimini.

L’associazione “Il Cielo itinerante” nasce a febbraio 2021 per iniziativa di Alessia Mosca, ex europarlamentare che lavora alla fondazione Italia-Asean, di Ersilia Vaudo, responsabile del programma equità dell’Agenzia spaziale europea, e di Susan Murabana, del progetto The travelling telescope, come naturale sviluppo dell’esperienza del campo estivo Stem che si è svolto a settembre dello scorso anno tra i bambini del quartiere napoletano di Forcella. Quell’iniziativa, organizzata anche in collaborazione con associazioni locali che si occupano di disagio educativo, ha mostrato infatti come la scienza abbia un effetto positivo sui bambini in termini di socializzazione e inclusione. L’idea è stata così quella di replicare l’esperienza napoletana mettendola letteralmente su quattro ruote per raggiungere altre zone del Paese. Da qui il nome dell’associazione che trae ispirazione dal progetto The Travelling Telescope, lanciato nel 2014 da Susan Murabana e Daniel Chu Owen per promuovere l’apprendimento delle scienze tra i bambini e i ragazzi di varie scuole in Kenya attraverso l’osservazione diretta del cielo.

Per Stefano Sandrelli, ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica, e membro del comitato scientifico dell’associazione, «privare i bambini delle stelle, significa privarli di prospettiva, di apertura, di sogno. Significa rinchiuderli in un orizzonte limitato, senza possibilità di fughe».

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