L’inquietudine di Albrecht Dürer, vero prototipo dell’artista europeo

Archivio

BAGNACAVALLO. La grande arte incisoria torna protagonista al Museo civico delle Cappuccine di Bagnacavallo con la mostra “Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine”, a cura di Diego Galizzi e Patrizia Foglia. Un viaggio nell’opera del grande maestro di Norimberga, alla scoperta di una delle pagine più affascinanti della storia dell’arte, che testimonia di una grande innovazione: l’incontro tra l’arte tedesca e nord europea e il Rinascimento italiano.
«Dürer si muove su un duplice binario – spiega Galizzi – da un lato, la visionarietà e il gusto della vita tipici dell’arte nordica e, dall’altro, l’espressione artistica come frutto di ricerca teorica, propria del Rinascimento».


La creatività tedesca, secondo Dürer, aveva bisogno di regole, e il maestro le ha trovate nell’arte italiana. Seguendo una sua personale ossessione, una – continua Galizzi – «ansia di ricerca che lo accompagna fin da bambino, Dürer è fatalmente attratto dal mondo rinascimentale e l’incontro con l’arte italiana scatena la sua forza espressiva. Da questo punto di vista, egli è il prototipo dell’artista europeo».
Questa ansia di ricerca si incanala su un obiettivo, sopra ogni altro: la ricerca della bellezza assoluta, che trova, forse, nei canoni geometrici dell’arte italiana. Tuttavia, rimarrà un interrogativo: «Che cosa davvero sia la bellezza assoluta, io non so – scriverà Dürer. – Non lo sa nessuno, tranne Dio».
La mostra, composta da più di 120 tavole grafiche, ripercorre la vicenda artistica di Albrecht Dürer dagli anni dell’apprendistato, tra Norimberga e Basilea, fino ai tre “Meisterstiche”: “Il cavaliere, la morte e il diavolo”, “San Girolamo nello studio” e “La melanconia”. Nel mezzo, i grandi cicli cristiani dell’Apocalisse, della Grande e della Piccola Passione, e le tavole dedicate allo studio della prospettiva, dove risulta centrale l’impianto architettonico degli spazi.
«La fantasia di Dürer – scriveva Max Klinger, in una sorta di ideale “passaggio del testimone” con la mostra dello scorso anno – gli dischiude un mondo forse perfino più colorato di quello che noi stessi vediamo quotidianamente, ma i colori di questo suo mondo sono così cangianti ed eterei, così ultraterreni, che non esiste la possibilità di dipingerli. Solo forma, movimento, stato d’animo».
L’inaugurazione domani alle 17.30, con un momento musicale a cura di Emilia-Romagna Concerti. La mostra resterà aperta, a ingresso gratuito, fino al 19 gennaio, con aperture straordinarie in occasione della festa di San Michele.
www.museocivicobagnacavallo.it

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui