Lino Musella al Bellaria Film Festival: l'intervista

Sarà una delle voci che domenica pomeriggio (ore 15.30) daranno corpo ed espressività agli scritti di Enrico Ghezzi, dal libro “L’acquario di quello che manca”, insieme ad Aura Ghezzi e a Lucia Mascino. Ma è anche il protagonista di “The walk”, film girato in pellicola dal regista Giovanni Maderna al quale il Bellaria film festival ha riservato un premio speciale che sarà consegnato sabato sera (cinema Smeraldo, ore 21.45) in occasione della presentazione del film ispirato al racconto di Robert Walser “La passeggiata”.

Lino Musella, attore premio Ubu 2019 per il teatro, ma sempre più volto talentuoso del nostro cinema, sarà da oggi al festival bellariese dove in serata, tra l’altro, sarà presentato un altro dei film dell’attuale stagione cinematografica che lo hanno visto tra gli interpreti: “L’ombra del giorno” di Giuseppe Piccioni (ore 20,30 al cinema Astra alla presenza del regista), dove interpreta il ruolo del fascista Osvaldo Lucchini.

Da “The young pope” a “È stata la mano di Dio” di Sorrentino, a “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati dove è il giovane Giuseppe Sgarbi, a “Il bambino nascosto” di Roberto Andò. E ancora, “Qui rido io” di Mario Martone, e prima ancora “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo. Tanto cinema negli ultimi anni per Musella, in questi giorni comunque impegnato in teatro con la pièce “Nella solitudine dei campi di cotone” di Koltès.

Musella, catturato sempre più dal cinema?

«In effetti ho iniziato prestissimo a fare teatro mentre l’attore di cinema solo una decina di anni fa. Mi interessa molto potermi relazionare con un altro mezzo, per un attore mettersi in discussione è importante, è importante trasformarsi, trasferire i propri mezzi. Nel cinema ho lavorato non solo a grossi progetti ma anche a opere più piccole e coraggiose e devo dire che mi sto innamorando di questo mezzo».

Tra i progetti piccoli e coraggiosi c’è anche “The walk” di Maderna, che vedremo domani al Bff.

«Coraggioso e con del metodo nella sua follia direi! Quello che fa Maderna con questo film è un gioco interessante. Mi ha proposto una sfida di improvvisazione ma la “follia” è stata anche utilizzare il girato in pellicola in un solo giorno. Maderna ha preso ispirazione dal racconto di Walser, lo ha trasposto al cinema cogliendone lo spirito. Avevamo fatto delle prove per alcuni giorni poi è stato girato tutto in tre/quattro ore del mattino, a Roma. È cinema puro, che va oltre la logica di un plot, per quasi tutto il film si guarda un uomo che passeggia.

Un ruolo molto diverso da quello che ha recitato in “L’ombra del giorno” di Piccioni.

«Certo. In quel caso si è trattato di un ruolo ben definito, in cui ti collochi dentro una storia e il mio personaggio racconta con forza l’arroganza e scivolosità del potere, racconta il fascismo».

In questo momento è di nuovo in tournée per il teatro. Ci saranno anche nuovi film in arrivo?

«Ci sono un paio di lavori in uscita. Uno è “Il pataffio” di Francesco Lagi. Poi un film a cui tengo molto, “Princess” di Roberto De Paolis.

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