Primi rilievi sulle due frane che incombono sulla casa e sull’azienda della famiglia Manucci.
Siamo a Linaro, in questa zona la notte tra il 16 e il 17 maggio la montagna ha ceduto in più punti facendo collassare strade, isolando frazioni, compromettendo in diversi casi i collegamenti con luce, gas, acqua. I primi giorni dell’emergenza sono stati quelli del lavoro senza sosta per riaprire le vie, ripristinare i primi temporanei collegamenti, raggiungere chi era isolato. Ma il tempo della vera messa in sicurezza è ora. Quelli estivi saranno i mesi determinanti per poter affrontare l’autunno e la prossima “stagione delle piogge”.
Due delle imponenti frane di questa vallata incombono sulla casa della famiglia Manucci, nella parte bassa di Linaro. Quella notte una porzione di montagna si è staccata trasformando il rio di solito innocuo che gli scorre accanto in una marea di fango, acqua e alberi che ha travolto la loro proprietà. A quella si aggiunge la frana sulla provinciale per Ciola che si trova anche questa proprio sopra i Manucci. In entrambi i casi il timore era che senza interventi tempestivi con il ritorno delle piogge ricorrenti, solite del periodo autunnale quelle frane si rimettessero in moto.
Mercoledì l’arrivo degli operai e dei tecnici per i rilievi necessari a definire gli interventi per i residenti della zona è un segnale di speranza. «Hanno fatto i rilievi nel terreno su entrambe le frane», riferisce Matteo Manucci. Sulla frana dietro la loro abitazione avevano già ricevuto rassicurazioni anche dai tecnici dell’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile che erano andati sul posto. L’intenzione, che pare confermata, è quella di creare una barriera con delle reti metalliche che consenta di trattenere eventuali piante che dovessero staccarsi dalla sommità della gola con le piogge. L’intervento sulla strada per Ciola sarà più complicato, ma in questo caso i rilievi sembrano indicare una situazione sì complessa ma gli scenari più catastrofici sulla stabilità complessivo del terreno sembrerebbero scongiurati. Ora l’attesa è per l’avvio effettivo dei lavori di messa in sicurezza.