Si licenzia e vive in strada: clochard trovato morto a Cesena

Cesena

CESENA. È morto in strada: là dove era vissuto per tanti degli ultimi anni della sua esistenza, nella zona quasi all’angolo tra via Piave via Gaspare Finali. Lino Santamaria aveva 62 anni ed era un clochard a Cesena da tantissimo tempo.

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Abitava ormai da molto in “Via Delle Stelle” che è l’indirizzo di quelli che una dimora fissa non ce l’hanno, ma non era stato sempre così da quando anni fa era arrivato in Romagna dalla sua Napoli per lavorare (come aveva fatto in altre parti d’Italia) all’Agenzia Del Registro; poi, ad un certo punto, ha “cambiato rotta”, si è licenziato dando una mega festa per salutare tutti i suoi colleghi (quella che era la sua capo ufficio abita qui, in un palazzo a poca distanza che si affaccia su Cesena anni ‘90); quindi è stato travolto dal demone del gioco ed infine è finito per strada dove continuava a vivere da molto tempo, al punto che in questa zona i residenti che pian piano si sono avvicinati ed hanno appreso la notizia della morte, lo conoscevano un po’ tutti. Le cause e l’orario esatto del decesso sono ancora in corso d’accertamento. Sul posto sono arrivati per i rilievi sull’accaduto i carabinieri di Cesena che hanno approntato un fascicolo da mettere a disposizione del pm Laura Brunelli: ad ucciderlo quasi certamente è stato un malore; Lino Santamaria era avvolto nelle “sue coperte”, sotto i portici dell’edificio di “Cesena anni ‘90”, già dal cuore del pomeriggio e c’è chi giura di non averlo visto muoversi più dalle ore 16; poi però un altro residente ha testimoniato di averlo visto, o quanto meno di averne percepito il movimento, attorno alle 19: quindi la certezza è che una manciata di minuti prima delle 21 uno dei residenti di via Piave si è preoccupato nel non vederlo muoversi, ha vinto la paura e si è avvicinato. Ha prima provato a scuoterlo, toccandolo con un calcetto al piede; poi lo ha guardato più da vicino ed aveva gli occhi vitrei e fissi, ed infine ha chiamato i soccorsi. Gli uomini del 118 arrivati sul posto assieme ai carabinieri con ambulanza ed auto medicalizzata, hanno tentato per una trentina di minuti di rianimarlo, poi ne hanno dovuto constatare il decesso, senza possibilità di capire, però, con esattezza le cause che lo aveano provocato con la salma è stata trasportata (dopo i rilievi da parte dell’Arma) all’obitorio del Bufalini.

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