Libri per ragazzi: "Period girl" di Giorgia Vezzoli

Cultura

RIMINI. «Undici anni sono pochi e sono tanti. Sono pochi per uscire di sera da sola. Sono tanti per stare tutto il giorno a giocare con le bambole […]. Sono pochi per andare a lavorare. Ma non sono mai pochi per aiutare i genitori nelle faccende domestiche. Raramente, pensava Robin, undici anni sono giusti. Perché si è sempre o troppo grandi per qualcosa o troppo piccole per qualcos’altro. Undici anni, per esempio, sono pochi per avere un figlio o una figlia. Eppure sono sufficienti per diventare fertili e avere le mestruazioni. Questo, per Robin, era il mistero più assurdamente incomprensibile degli undici anni».
Inizia così Period girl, romanzo firmato dalla poetessa ed esperta di comunicazione Giorgia Vezzoli, scrittrice che per l’editore marchigiano Settenove ha già pubblicato il fortunatissimo Spiderman…e allora?, diventato un piccolo classico della letteratura femminista italiana per l’infanzia, inserendosi nel solco di altre attività portate avanti dall’autrice, tra cui la pagina Facebook «Vita da streghe», attivissima nella lotta contro stereotipi e discriminazioni di genere.
Ed è proprio sulla scia di questo importante contrasto ideologico che Vezzoli ha raccontato la storia di Robin, undicenne «riservata e sensibile», spesso annoiata, che improvvisamente scopre che con l’arrivo del menarca si manifesta in lei un’energia misteriosa e creativa, capace di diventare un vero e proprio superpotere.
La protagonista infatti – alla quale iniziano ad accadere una serie di inspiegabili fenomeni, tra cui voci che si manifestano dal nulla e organismi vegetali che improvvisamente crescono e paiono animarsi grazie alla sola presenza della ragazza – si accorge che, in corrispondenza di ogni ciclo, è in grado di far nascere piante, alberi ed elementi naturali… dal semplice contatto con la terra.
Il romanzo si muove così su un doppio piano: da un lato affronta il concetto di tabù – come di fatto sono quello legato alle mestruazioni e quello legato alla sessualità (da notare il fatto che l’autrice sceglie per la protagonista una famiglia “arcobaleno” e la presenza di una coppia di madri omosessuali) – dall’altro tocca il tema dell’ecologia e del rispetto per la natura, attraverso la genesi di una supereroina che si impegna per salvare il pianeta dalla deforestazione, collaborando con organizzazioni internazionali e opponendosi ai cambiamenti climatici.
Period girl – impreziosito dalla coloratissima copertina firmata dalla riminese Giulia Rossi, che ha all’attivo diversi progetti nel campo dell’illustrazione editoriale – diventa così un originalissimo romanzo incentrato sull’empowerment femminile e pensato per un target di lettori a partire dai dieci anni, primo esempio di narrativa young dedicato al pregiudizio innominabile che circonda il ciclo mestruale, che anzi diviene assoluto protagonista capace di rivoluzionare l’immaginario collettivo, nella speranza che prima o poi il sangue mestruale non sia più considerato qualcosa da celare «come se fosse una colpa o qualcosa di cui vergognarsi».

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