Libri, Gianluca Morozzi ritira la menzione speciale al Premio Nabokov

La storia e gli amori dylaniani di un quarantenne bolognese hanno vinto
la menzione speciale al premio Nabokov. Gianluca Morozzi, autore di Bob
Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen
, edizioni BookTribu, ha
ritirato a Novoli (Lecce) il prestigioso premio. Presentato al pubblico
in sala, da parte della critica, come un romanzo divertente, originale e
dal ritmo veloce, il libro è stato illustrato dall’autore bolognese che
ha saputo fare sorridere la platea del teatro comunale entrando nella
trama del libro e nella storia del protagonista Lajos. Le vicissitudini
del giovane, che scopre di essere figlio di Bob Dylan e ha giurato alla
madre di non dirlo a nessuno, sono lo sguardo su una generazione in
bilico tra amori da rincorrere e provare a comprendere, passioni
musicali e amicizie che salvano sempre. Il finale dell’opera, tutto a
sorpresa, rivela con quella levità tipica della penna di Morozzi, quanto
le convinzioni più solide e cementate, in un attimo possano dissolversi.
“Ci sono premi letterari ai quali è un piacere partecipare – commenta
Gianluca Morozzi – perché ti senti capito anche se hai scritto un
romanzo inclassificabile, che sembra un saggio su Bob Dylan e invece è
una strana storia d’0amore contrastata da alieni guardoni, ragazze
gucciniane, stregatti, fornitori navali, gatti che si chiamano Woland,
Colasanti e Petrilli e strani tizi che cantano Bob Dylan tradotto in
veneto. Oltre a dylaniani, dylaniati, dylanologi e figli di Bob Dylan.
Sentirsi capito e venir premiato per un romanzo del genere, è un piacere
e un onore”.

Nella rosa dei finalisti dei romanzi editi, era presente un altro autore
di BookTribu: Emanuele Tumminelli, originario di Vittoria (Ragusa), ha
ricevuto un diploma di riconoscimento per essere entrato in finale con
il romanzo La settima costola, ispirato a una storia vera di due gemelli
siamesi che, nel Piemonte dell’Ottocento, hanno subito il rifiuto e la
discriminazione da parte della società per la loro diversità.
Per Emanuele Tumminelli “scorgere La settima costola assieme agli altri
finalisti del Nabokov è stato davvero emozionante, in particolare per
chi come me è all’esordio. Il premio è stato un momento di riflessione
sul rispetto del significato delle parole, specie in un periodo di
slogan come quello attuale”.

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