Libertas, il cuore pulsante di Rimini da 70 anni - GALLERY

Sport

La Polisportiva Libertas Rimini compie 70 anni, un traguardo storico per una delle società più medagliate d’Italia. Era il primo aprile del 1950 quando un gruppo di giovani riminesi, da poco usciti dalla Seconda Guerra Mondiale, diedero vita alla Polisportiva. Di quel gruppo di “padri fondatori” fecero parte Gino Silvestrini, Marcello Arcangeli, Paolo D’Elia, Giorgio Della Biancia, Lazzaro Giannesi, Arnaldo Gobbi e Guiscardo Borsatti. Nel documento costitutivo si dichiarava: “…offrire ai ragazzi un ambiente dove avere una formazione sportiva e in più ritrovo dove il divertimento è possibile rispettando i principi educativi basilari…”.


SI RIPARTE
Nel giro di qualche anno vennero costituite le sezioni agonistiche di numerose discipline sportive: pallacanestro, pallavolo, canottaggio, pattinaggio, baseball, boxe, nuoto, atletica leggera ed atletica pesante. Si trattò dell’impulso fondamentale che fece ripartire e sviluppare lo sport di base riminese dagli anni ’50 agli ’80. E bisogna riconoscere alla Polisportiva che contribuì a dare lo slancio iniziale a quelle che poi sarebbero diventate alcune tra le grandi storie sportive cittadine: il Rimini Basket in serie A, gli scudetti del Rimini Baseball, i campioni mondiali del pattinaggio, la grande epopea della boxe riminese degli anni ’70 e ’80, alcuni campioni italiani di atletica leggera.


PRESIDENTI DOC
Tutto ciò è merito anche di quei ragazzi e di quel “pesce d’aprile” del 1950. Alla presidenza della Polisportiva si sono alternati nel corso di questi sette decenni: Gino Silvestrini (1950-52), Luciano Ugolini (1952-72), Gino Zannini (1973-82), Giorgio Della Biancia (1982-2019) e dallo scorso anno Davide Monti. Tuttavia la grande colonna portante fu indubbiamente Marcello Arcangeli, la locomotiva delle iniziative, il vero leader lungimirante, dal 1950 fino alla sua morte nel 2012. A lui si affiancarono altre figure straordinarie di dirigenti sportivi come Franco Montebelli, Vasco Minardi, Marzio Morri, Filiberto Pioppo e Silvano Santarelli. Grazie all’impegno di tutti loro, la Polisportiva realizzò (ogni volta con un notevole sforzo economico) anche alcuni impianti sportivi poi consegnati alla disponibilità della città: la pista di pattinaggio al mare, il Centro Olimpia e la palestra per il sollevamento pesi sotto la tribuna lato-Riccione del Romeo Neri, la rinnovata pista di atletica leggera prima nel 1990 e poi nel 2016, la Palestra Polivalente di via Aldo Moro. E altri impianti sarebbero sorti, se di volta in volta impedimenti burocratici e scarse volontà politiche non avessero bloccato vari progetti purtroppo rimasti nel cassetto.
Però il dato più significativo, toccato nel corso degli anni ’80, resta quello degli oltre 1.800 adolescenti (tra i 9-14 anni) iscritti annualmente ai Centri di Avviamento allo Sport promossi dal Coni, organizzati dalla Polisportiva nelle palestre della città. Era la vera educazione motoria, fondamentale per la formazione psicofisica dei giovani.


IL PRESENTE
Le trasformazioni epocali degli ultimi anni hanno cambiato il mondo dello sport di base italiano e anche il ruolo e la vocazione della Polisportiva, che ha cominciato a guardare con nuovo interesse allo sport di ritorno (l’agonismo Master) e all’attività motoria per gli adulti. Oggi la Polisportiva continua ad esistere, con la sede nel Centro Olimpia, in un contesto sempre più difficile, per di più esasperato dalle ultime vicende sanitarie, economiche e sociali. Ma il patrimonio ideale di allora resta vivo tra gli attuali dirigenti, così come la volontà di continuare a perpetrare la straordinaria storia della Polisportiva Libertas Rimini. Ma cos’è oggi la Libertas? Ne parliamo con Werter Corbelli, presidente dell’Olimpia Amatori, da sempre portavoce della polisportiva: «Oggi la Libertas è prevalentemente concentrata sull’atletica leggera, di cui sono espressione due società, l’Olimpia Amatori e l’Atletica Libertas Rimini, la società che ha continuato la prima vocazione, cioè l’avviamento allo sport, per i bambini dai 6 agli 11 anni, e poi attività agonistica dagli 11 ai 17 anni. In seguito quelli più forti rimangono a Rimini, ma vengono tesserati per altre società, come la riminese Federica Giovanardi, portacolori dell’Atletica Brescia. Queste due realtà sono impegnate nell’atletica, c’è poi tutta la realtà del Centro Olimpia rivolta agli adulti, e c’è la questione mai risolta del pattinaggio al mare, per il quale paghiamo tuttora il canone senza alcun ritorno economico. Vorremmo fare mille cose, due anni fa ci inventammo manifestazioni di pattinaggio e salto in alto, il Jumping Rodeo, il rodeo dei salti. Cerchiamo di resistere tra mille difficoltà. Si è anche pensato di organizzare un’accademia del salto in alto con Giulio Ciotti».


QUANTI SUCCESSI
Intanto l’Olimpia Amatori ha centrato in questi anni una serie impressionante di successi a livello Master: «Sette titoli italiani di società, l’ultimo l’anno scorso – conferma Corbelli - dodici titoli mondiali all’aperto e nove indoor, diciannove titoli europei all’aperto e ventitre indoor, ben 151 titoli italiani all’aperto e 91 indoor, oltre a svariati record mondiali. Abbiamo avuto il primo atleta centenario di tutte le federazioni italiane, Mario Riboni, che nel 2013 ha siglato il record mondiale nel getto del peso a 100 anni con 5.51, poi il super personaggio Lamberto Boranga, e Carmelo Rada ex olimpionico del disco nel 1960».

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