Liberazione di Forlì, la rievocazione si fa itinerante

I mezzi militari della seconda guerra mondiale si schierano in piazza Saffi per rievocare la liberazione di Forlì nell’ambito dei festeggiamenti nell’anniversario della sua liberazione. L’appuntamento è per sabato, alle 10, quando davanti al palazzo del Comune saranno parcheggiati jeep, come willys e dodges oppure sidecar utilizzati non solo durante i combattimenti ma anche nel periodo della ricostruzione al termine del conflitto. «Non è un semplice raduno – spiega Alessandro Bombardini, rievocatore storico-militare – ma una rievocazione per non ripetere gli stessi errori e per ricordare quanto successo. I mezzi storici esposti, sono stati utilizzati non solo per i combattimenti ma anche per ricostruire il tessuto economico e territoriale nel dopoguerra». In molti casi, infatti, sono serviti per riparare le strade, spostare le macerie o addirittura nei lavori dei campi in sostituzione degli animali. Una volta terminata la guerra, dunque, sono stati trasformati in mezzi civili. Si tratta di una manifestazione itinerante. Alle 11.30, infatti, si partirà dal cuore di Forlì alla volta di Castrocaro terme per fare poi tappa, lungo il ritorno a Terra del sole. Non un itinerario casuale ma un modo per ripercorrere le strade che hanno visto contrapporsi le forze impegnate sui fronti di guerra. Un percorso storico in cui i conducenti vestiranno le divise dell’epoca. Il ritorno in piazza Saffi è previsto per le 12.30 mentre alle 13 si terrà un “rancio” grazie all’adesione del gruppo alpini. Nella stessa giornata, alle 11, è prevista l’inaugurazione della mostra “La battaglia di Forlì” all’interno del sacrario dei caduti in corso Diaz 95. Qui, fino al 30 novembre, si potrà rivivere la battaglia che ha interessato la città attraverso 26 pannelli che raccoglieranno anche foto inedite. Forlì è stato un importante centro di comando, logistica e addestramento per numerosi reparti britannici, indiani, neozelandesi, polacchi, irlandesi, canadesi, sudafricani e di altre nazionalità di cui si troverà traccia. Non mancheranno, poi, cimeli originali dell’epoca che hanno trovato una seconda vita. Residuati bellici, come ad esempio un bossolo di artiglieria reso poi un candelabro oppure un elmetto dell’esercito tedesco che, alla fine della guerra, è stato forgiato per essere dotato di manico ed essere sfruttato per svuotare le acque nere. La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Altri giorni e orari per la visita di gruppi e scolaresche sono prenotabili telefonando al 349 8499000.

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