8 marzo: non festeggio

Rimini

Non festeggio questo giorno: festa di chi? E per cosa? Per me, oggi é un giorno qualunque, un normalissimo martedì di marzo, altresì è una triste memoria che non celebra, ma ricorda l'ennesimo schiavismo gerarchico lavorativo. Innalziamo forti parità dei sessi e uguaglianza sì, ma in altri modi. La "festa delle donne", cari uomini, dovrebbe partire dai vostri cuori, anzi, dalle vostre menti, che fanno di noi deboli vittime, ma sempre forti e vittoriose. E noi donne, che tanto ci dibattiamo, ma solo in questo giorno, poi taciamo ritornando silenziosamente bestie frustate in gabbia, siamo causa prima del nostro stesso asservimento. Ripudierei tutte coloro che ci festeggiano a suon di "oche" in discoteca, perché ancora una volta, inconsapevolmente, ricadono nell'abuso della femminilità, rendendoci un proficuo strumento di business e di decadenza morale e culturale. Abbiamo il coraggio e la determinazione di farci valere, denunciando e non ballando, di resistere, di affermare la nostra accortezza e il nostro invidiabile, ed a volte romantico, sapere. Riusciamo a dimostrare nella vita, e soprattutto nel lavoro, come DONNA voglia dire FORZA e TENACIA, CULTURA e INTELLIGENZA!

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