Il peso delle parole

Rimini

Alla cortese attenzione della Redazione di CorriereRomagna.it,

Sono un cittadino di Maiano Monti e Vi scrivo in merito all'articolo scritto dal sig. Gianluca Rossi dal titolo "Assediato dai ladri, il paese ingaggia i vigilantes".

Nell'articolo in questione si parla dell'iniziativa, promossa dai due intervistati, di incaricare la Vigilanza notturna nel controlli alcune abitazioni della frazione di Maiano Monti in Fusignano.

Si tratta senza dubbio di una proposta lecita e responsabile (che nulla ha a che fare con episodi ambigui e scivolosi di "ronde cittadine") che nasce come risposta ad una aumentata percezione di insicurezza di diversi cittadini. Detto questo, l'oggetto di questa mia mail non riguarda la bontà o meno di questa esperienza locale.

Ciò che voglio contestare apertamente è la scelta strumentale del titolo. Da cittadino di questa comunità non ho potuto fare a meno di sentirmi offeso e indignato. Voi, più di me, sapete molto bene che le parole hanno un significato preciso e, di conseguenza, un peso non indifferente. Il termine "assediato" è un termine forte, grave, estremo che non descrive la realtà della comunità di cui faccio parte. Episodi di furti o tentativi di tali ci sono stati ma questo non significa necessariamente che il paese sia "assediato dai ladri".

La mia non è solamente una protesta contro l'abuso e in difesa del vocabolario italiano. Ciò che ritengo veramente importante ed urgente contestare è un atteggiamento diffuso dell'informazione che, per apparire sempre più attraente e competitiva, alimenta e cavalca le paure della gente ricercando (e spesso, come in questo caso, costruendo) titoli ad effetto che si spingono sempre oltre la realtà (purtroppo o per fortuna più sobria e "noiosa").

Sono indignato perché ho visto la comunità in cui vivo venire strumentalizzata e perché, anche questa volta, la forma ha prevalso sul contenuto, una esperienza interessante venuta "dal basso" è passata in secondo piano di fronte ad uno slogan da far west.

Ad ulteriore conferma della mia osservazione, Vi allego una foto che ritrae un'altrettanto grave variazione sul tema: "assoldare".

Spero possiate accogliere questa mia protesta e dedicare un Vostro futuro articolo sulla responsabilità di raccontare la realtà e sull'importanza delle parole.

Cordiali saluti, Nicola Pondi


Gentile signor Pondi, la titolazione di un articolo impone una sintesi che a volte può far sembrare eccessivo l’uso di certi vocaboli. Spesso però queste “esagerazioni” altro non sono che il parlare comune della gente, che prima o poi viene inserito anche nei vocabolari. Questo è il caso per esempio della parola “assoldare” che nel Vocabolario della lingua italiana Zingarelli viene segnalato anche con il significato di “prendere al proprio servizio”. D’altra parte non possiamo non essere d’accordo con Lei sull’importanza dell’uso delle parole. A presto.

p.c.

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