Rimini. Pasticciera stalker perseguita l'ex . Divieto di avvicinamento

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RIMINI. La circostanza che Cupido questa volta non ha usato l’arco ma Facebook per scagliare la sua freccia, non è la principale particolarità di questa storia d’amore naufragata in meno di un anno. La particolarità è che questa volta lo stalker è una donna. È infatti all’ex fidanzata, una pasticcera 39enne residente nel Ravennate, che il Gip Benedetta Vitolo su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, ha fatto notificare dai carabinieri di Rimini il provvedimento che le impone di stare a a non meno di mezzo chilometro di distanza dall’ex compagno, dai suoi figli, dai luoghi di lavoro e di divertimento frequentati dalla sua famiglia. L’impossibilità della 39enne ad accettare il rapporto che il compagno aveva con la madre dei suoi figli e con alcune delle sue ex compagne. Questa la causa che a settembre, dopo appena 8 mesi dall’inizio della loro convivenza, ha fatto saltare quella che pareva una relazione normalissima scandita da molti fine settimana trascorsi assieme ai due figli di lui in un clima di piena armonia. La prima a finire nel mirino della stalker la loro madre cui si sono accodate in breve, ha scritto nella denuncia l’uomo, amiche ed ex fidanzate. Le scenate pubbliche e private sono così diventata situazioni pressoché all’ordine del giorno. In diverse occasioni ad assistere ci sono stati anche i figli, come quella volta in cui la 39enne raggiunto l’uomo a Le Befane, gli ha fatto uno shampoo rovesciandogli in testa un bicchiere di birra. Non contenta, la donna, che è difesa dall’avvocato Emanuele Fregola del Foro di Ravenna, in almeno un paio di occasioni, come confermato dai testimoni, ha fatto irruzione sul posto di lavoro e alla mensa aziendale dell’uomo. Sempre identico il copione fatto di insulti, l’insinuazione «sei un cocainomane» per lui e per le sue ex. È successo anche che non riuscendo a scaricare la sua rabbia direttamente sull’interessato se la è presa con le gomme dell’auto dell’ex in sosta nel parcheggio dell’azienda. Anche il quartiere dove la vittima vive è stato “informato” degli sviluppi della loro relazione, grazie alle “colorite” incursioni fatte dalla 39enne soprattutto nel cuore della notte: sovente si è attaccata al campanello per poi urlare la propria rabbia. Con un falso profilo Facebook a nome dell’ex che nel frattempo aveva chiuso tutti i social, lo ha pure più volte messo in cattiva luce con amici e semplici conoscenti. Una ventina circa gli episodi contestati alla donna da carabinieri e Procura.

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