Le transfemministe: “Aggredite al Summer Pride di Rimini”. Il presidente di Arcigay: “Benvenute anche le voci critiche”

A loro dire, le attiviste transfemministe che domenica hanno partecipato al Rimini Summer Pride di Arcigay con la loro contro-manifestazione denominata ‘Pride Off’ avrebbero subito “aggressioni fisiche e verbali” durante l’inizio dell’evento. “Alla partenza, dopo inutili tentativi di trovare una mediazione con lo staff del Summer Pride che voleva destinarci la coda del corteo, mettendoci in fondo dopo i carri degli sponsor e dei locali, alcune compagne hanno subìto violenza da un componente del direttivo di Arcigay sopraggiunto a spintonarci e a tentare di rovesciare il risciò”, questa l’accusa del coordinamento di cui fa parte anche l’associazione “Non una di meno” che, sempre a Rimini, aveva fatto esplodere il caso delle presunte molestie a donne nel corso dell’adunata nazionale degli Alpini di un anno fa. La replica di Arcigay per voce del responsabile Marco Tonti: “Ogni Pride è una situazione organizzativamente molto complessa e la priorità è la sicurezza, specie dei partecipanti più fragili. Il momento più critico è proprio la partenza visto che è dove si accumula la massa di persone. Per questo a chi guida i mezzi esterni all’organizzazione abbiamo sottoposto precedentemente un regolamento di comportamento che doveva essere sottoscritto. Alla conclusione del percorso tutti i mezzi, sempre per ragioni di sicurezza, sono stati allontanati dalla parata. Ogni voce che partecipa è una ricchezza, comprese quelle dissonanti e critiche”.

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