Le tracce di Dante a Longiano

Giovedì 25 marzo è “Dantedì”, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministero della Cultura. È infatti proprio il 25 marzo la data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio della Divina Commedia: in questa ricorrenza viene celebrato in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante. Questa edizione 2021 è particolarmente importante, poiché ricorre nel settecentesimo anniversario della morte del sommo Poeta.

Anche Longiano quest’anno ricorderà Dante con una mostra. Ma quali sono le tracce che ricordano l’Alighieri a Longiano?

Innanzitutto, il primo dei Malatesti a governare e a dimorare nella residenza del Castello longianese, detto appunto Malatestiano (ben prima degli interventi quattrocenteschi che ne modificarono radicalmente la struttura e l’aspetto), fu Giovanni Malatesta, detto Gianciotto (1245ca-1304), tristemente noto per l’uccisione del fratello Paolo e della moglie Francesca da Polenta, sorpresi assieme. La vicenda è resa immortale da Dante Alighieri nella Divina Commedia, Canto V dell’Inferno, in cui il Poeta incontra le anime dei due amanti, portate assieme dal vento, nel girone dei lussuriosi, in quello che è forse il più celebre e bello dei passi danteschi. Vi si profetizza, per bocca di Francesca, anche la pena eterna che attende l’assassino Gianciotto: finirà nella Caina, fra i traditori dei parenti, conficcato ghiaccio del Cocito, una condanna ben peggiore di quella toccata ai due innamorati.

Un’altra traccia dantesca a Longiano è la targa posta all’ingresso della Corte del Castello Malatestiano, che ricorda «Federigo Tignoso e sua brigata». Nel canto XIV del Purgatorio, Guido del Duca, a rampogna della Romagna contemporanea, rievoca con malinconia personaggi della Romagna antica, dove fioriva «amore e cortesia»: tra essi, nel v. 106, figura appunto tale Federico Tignoso, nobile longianese, che nel 1199 guidò i suoi concittadini a giurare fedeltà alla città di Rimini.

Da segnalare, infine, gli scritti dello studioso longianese Paolo Sambi (1794-1873), che scrisse un commento teologico-morale all’Inferno e ai primi canti del Purgatorio (Cesena 1858, Firenze 1862, 1864), nel clima romantico di rinnovato interesse per Dante.

Nel corso di quest’anno dantesco, dunque, anche a Longiano si celebrerà il genio fiorentino, con una mostra al momento in preparazione, a cura della Fondazione Tito Balestra.

Sui tratta di un’esposizione dedicata alle edizioni e alle memorabilia dantesche della recente donazione ricevuta dal collezionista Giuseppe Angelucci, arricchita da preziose edizioni di opere dantesche che fanno parte dei fondi della Biblioteca Anna e Tito Balestra. Saranno visibili al pubblico, tra le altre opere, oltre trenta pubblicazioni della Divina Commedia dalla seconda metà del Cinquecento ai giorni nostri, con esemplari particolari e curiosi come l’Edizione Patriottica realizzata per i soldati al fronte nel 1918.

L’inaugurazione dell’esposizione, che assumerà un carattere permanente all’interno del Castello malatestiano di Longiano, sede della Fondazione Balestra, è prevista per metà settembre 2021.

Infine, in occasione del “Dantedì 2021”, giovedì 25 marzo, la Fondazione offre ai suoi follower un prezioso libretto sfogliabile, la Guida officiale per le feste del centenario di Dante Alighieri nei giorni 14, 15 e 16 maggio 1865 in Firenze, Con i tipi di M. Cellini e C., alla Galileiana, 1865.

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