Le ripetizioni scolastiche costano? A Cesena c'è chi le fa gratis da 20 anni

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C’è un’associazione a Cesena che da quasi vent’anni accompagna e supporta i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori nel loro «bisogno di studio» e lo fa in modo gratuito e volontario. L’associazione si chiama “La Comitiva” e fa parte della rete di centro di aiuto allo studio nata a Milano “Portofranco”. È alla luce della ventennale esperienza di volontaria oltre che di professoressa di filosofia che Giovanna Fedi, presidente dell’associazione, richiama l’attenzione sul momento dello studio, come bisogno a cui dare risposta e come occasione per entrare in contatto con ragazzi e ragazze, per «agganciarli», coltivando relazioni che vanno spesso al di là delle del momento didattico.

Lo spunto per riflettere

A dare lo spunto a questa riflessione, racconta Fedi, è “La scuola brucia” uno degli articoli della rubrica di “Ultimo banco” di Alessandro D’Avenia sul Corriere della Sera in cui il giornalista affronta la storia di Lorenzo Parelli, il ragazzo morto durante l’alternanza scuola-lavoro, e quella di Matteo Riganti, «vittima di una fragilità acuita dalla pressione scolastica». D’Avenia racconta che la madre di Matteo gli ha scritto la settimana scorsa: «Che cosa fare di pratico, perché, domani, la prossima ora, gli educatori si rendano conto che sono chiamati a fare qualcosa di straordinario per ingaggiare questi ragazzi?».

“Qualcosa di pratico”

A quel bisogno di “qualcosa di pratico”, Fedi è convinta che l’esperienza de La Comitiva dia almeno una parte della risposta. «Da tempo sappiamo che un ragazzo che si rivolge a uno dei centri della rete “Portofranco”, per avere un aiuto in italiano o in inglese, porta con sé un bisogno molto più profondo a cui urge dare una risposta. E proprio a questo bisogno di compagnia, di simpatia umana, di ascolto che il ragazzo a volte porta con sé in modo inconsapevole La Comitiva cerca di venire incontro».

La scuola “affaticata”

La Comitiva è animata da insegnanti volontari, «siamo per lo più insegnanti in pensione o studenti universitari che si stanno approcciando all’insegnamento», la pandemia, racconta ancora Fedi, «per noi è stata un problema, abbiamo fatto anche le lezioni online, ma il rapporto con gli studenti cambia, si allenta. Così appena abbiamo potuto siamo tornati in presenza». Nei giorni scorsi hanno partecipato all’assemblea nazionale della rete “Portofranco”, «è stato bello - racconta - poter ascoltare testimonianze da tutta Italia». Quella che vedono dal loro osservatorio particolare, è una scuola che «sta vivendo un grande affaticamento».

Aperta a tutti

La didattica a distanza ha creato disuguaglianze, ad esempio «sono cresciute tantissimo le richieste da ragazzi extracomunitari». La Comitiva è aperta a tutti e a volte arrivano anche ragazzi che provengono da famiglie che non potrebbero sostenere il costo di lezioni private, «noi chiediamo solo un piccolo contributo iniziale per le spese vive». Fanno lezione il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17, a piccoli gruppo o individuali, nella sede di piazzetta don Giovanni Ravagli 1, davanti alla chiesa dei Servi (per prenotare 320.2224291; acomitiva.aiutoallostudio@gmail.com)

Lo studio come metodo

Non sempre hanno particolari lacune, a volte, spiega Fedi, «sono in cerca di un luogo tranquillo, in cui sentirsi tutelati e accompagnati nel loro bisogno di studiare». I ragazzi, dice con fermezza Fedi, «non sono sempre così sociali come li descrivono, a volte hanno bisogno di un contesto che li rassicuri». Spesso, aggiunge, la difficoltà più grande è far capire loro e alle loro famiglie, che «lo studio non è una prestazione, ma un modo di affrontare il mondo».

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